sabato 6 luglio 2002
«Fratelli d"Italia». Non sono gli Azzurri. Canta là in alto per chiudere Sette (4/7) Francesco Merlo, laico, liberale, cultore del dubbio. Stavolta è sicurissimo: «No, il feto non è uno di noi»! Cosmopolita come sempre, parte dall"estero: «Per la terza volta la Cassazione francese in seduta plenaria, vale a dire nella sua forma più solenne, ha stabilito che quando un bimbo nasce morto, nessuno può essere accusato di omicidio" neppure il medico negligente, l"autista ubriaco che investe la donna gravida" l"uomo che la ferisce provocando la morte del nascituro" Mai, neppure al nono mese di gravidanza si può parlare di omicidio, perché non si può uccidere chi non esiste, non ha un nome, un indirizzo, uno stato giuridico. Non si può ammazzare chi non è vivo». Citazione lunga e conclusione breve già precotta col titolo: «Quindi la legge non deve tutelare giuridicamente il nascituro». Oplà! Sì, poi elenca qualche dubbio, dicendo che «su questo punto anche le religioni e gli scienziati si dividono», ma lui esclude subito «i cattolici, che in questa materia sono i più aggressivi», descrive placido gli altri " protestanti, ebrei, musulmani, più tolleranti " e conclude secco: «Basta con le dispute bizantine ma infuocate dei religiosi, degli scienziati e dei moralisti. L"anno, il giorno e l"ora nel quale (sic! Saluti alla grammatica, Ndr) il feto diventa persona lo conosciamo già: è l"atto di nascita»! Stop. Leggi, ricordi che Merlo canta a Parigi, e dici "chapeau"! Questione risolta alla parigina. Vuoi guarire dal mal di testa? Ecco la ghigliottina! E senza "marsigliese". Basta «Fratelli d"Italia». Suona la (gran)cassazione francese. Dirige e canta Francesco Merlo. Bacchetta e" stecca.
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