domenica 23 aprile 2017
Secondo l'Unità – che lo deduce da quel «70 per cento dei dottori [che] dice no all'aborto» – «la mappa dei medici obiettori», vale a dire il loro insieme e la loro distribuzione geografica, costituisce un grave «ostacolo a un diritto» (ovviamente "civile"): quello di darsi la morte. L'Unità stia tranquilla: finora nessuno è riuscito, naturalmente o no, a non morire e dunque questo "diritto" è inutile né i medici obiettori lo impediranno, ma aiuteranno e assisteranno il morente nel corpo e nello spirito. Ciò che preoccupa è piuttosto la sfida che, dopo di quella nel Parlamento, certi "filo-eutanasisti" tentano di lanciare anche contro Dio. Giordano Bruno Guerri, storico, afferma sul Giornale (venerdì 21): «La vita è soltanto mia, neanche Dio interferisca», ispirandosi al vecchio slogan femminista "l'utero è mio e lo gestisco io". Ohibò, è vero che nomen omen, cioè "il nome è un presagio", come scriveva Plauto in una sua commedia (Il Persiano) e che, nel caso dello storico, il presagio a qualcuno mettendo insieme nome e cognome può involontariamente sembrare guerresco. Ad ogni modo, il perdente, nella sua sfida, non sarà Dio, ma l'odierno Giordano Bruno. Ed è vero anche che Il Giornale lamenta giustamente che «nell'era della libertà e dei diritti a tutti i costi non c'è più posto per i tabù», ma se lo Stato pretende di gestire vita e morte dei cittadini, ci ritroveremo a vivere al modo di Sparta e alla sua Rupe Tarpea. Del resto, a copiare quello che già si fa oltre confini fu Roma, quando anch'essa chiamò Rupes Tarpeia la parete rocciosa a sud del Campidoglio per aver un posto in cui gettare i neonati "difettosi". Per finire: si è letto sul Tempo che, non potendo più essere chiamato senatore e cogliendo la vicinanza temporale alla Pasqua, il dimissionario Augusto Minzolini, nel suo ultimo discorso di saluto ha imitato nostro Signore, dichiarando in aula: «Io, trattato come Cristo da Pilato...». L'ha detto, però, «con simpatia».

I TALUNI DISSEQUESTRATI
Articolo 605 del Codice Penale, «Sequestro di Persona»: «Chiunque priva taluno della libertà personale...». «Taluno», cioè una persona. Dal frigorifero di una clinica di Milano – riferiva il Corriere della Sera qualche settimana fa – 500 embrioni umani erano stati «dissequestrati», nell'ambito di un processo a carico di un noto ginecologo, ma ancora non si è scoperto «a chi appartengono», anche perché «provengono da un commercio illecito» e sono «considerati corpo di reato» senza ancora sapere chi sono «i proprietari» di questo «materiale biologico», frutto di una «compravendita». Per il momento restano in un frigorifero a meno 190 gradi. Eppure ciascuno di quei 500 bambini in età embrionale è un "taluno", una persona non una cosa (checché ne dica la Corte Costituzionale) dotato di quella dignità che a tutti noi è tanto cara quando si nasce come quando si muore.
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