domenica 1 ottobre 2017

Marta chiama le cose per nome. Quando diciamo il Padre nostro non dice: dacci oggi il nostro pane quotidiano ma dice dacci ora, e io non la correggo. Gesù non si dispiacerà. Ora è diverso da oggi: il pane è per la fame, la fame è ora e oggi è troppo lungo per la fame, così lei dice ora. Quando chiede un cosa a René, lui le dice: la facciamo oggi. Oggi, vuol dire non lo facciamo. E allora Marta oggi non lo dice più: dice ora. Ieri mi sono scordata di venire ad una cosa tua Marta. Dovevo venire da te a scuola per una mostra e mi sono scordata. E tu eri tanto addolorata. Falle un regalino che se lo scorda che non sei andata, mi hanno detto. E io mi stavo complicando con una spiegazione che era quasi una bugia, cioè era una bugia. Non volevo dirle tutta la verità e invece di tacere stavo per dire una bugia. Lei lo ha capito. Mi si è messa davanti come un muro: Mamma se non vuoi dirmi la cosa va bene ma non mi dire una bugia. Quanto è vero: si può tacere una verità ma non si può dire una bugia. Le bugie sono uno sgabuzzino. Ti ci chiudi dentro e poi, al buio, non riesci più a uscirne.

Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie.

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