sabato 1 ottobre 2011
«Dopo 141 anni forse si chiude la Breccia di Porta Pia». Così ieri ("Liberal", p. 16) il titolo sulla riconsegna alla Santa Sede della bandiera pontificia che sventolava a Porta Pia alla data della "presa di Roma" da parte delle truppe italiane. Giusto quel «forse», perché la vera "breccia" ancora aperta non pare quella nelle mura, richiusa da decenni, ma quella rimasta in certe teste che magari si dicono "laiche", ma sono solo in perpetuo ritardo. Sempre ieri in molte pagine circa l'approvazione a Montecitorio di una mozione per cui l'8 per mille destinato allo Stato potrà andare anche «alla scuola pubblica» si parla di «Governo battuto» ("Corsera", "Il Fatto", "Riformista" ecc.). Qualche zelante oratore «governativo», infatti, si era detto contrario spiegando che così si escludevano dal beneficio le scuole paritarie, in particolare cattoliche. Evidente ritardo! Da 11 anni infatti, per legge vigente firmata da Luigi Berlinguer, ministro del governo Prodi, la scuola pubblica italiana include anche le scuole paritarie cattoliche, le quali a conti fatti fanno risparmiare ogni anno, allo Stato, più di 6 miliardi di euro. Ma i ritardi sono diffusi, di questi tempi. E così ecco che, altro fronte dell'attuale fallito bipolarismo, sempre ieri Corrado Augias ("Repubblica", p. 38) scopre un testo di… Gramsci per sostenere che le attuali leggi italiane sul matrimonio civile e religioso e sull'ora di religione nelle scuole pubbliche sono anticostituzionali. Caspita! La Consulta, il Parlamento, i costituzionalisti tutti dormono dal 1929! Lui cita l'art. 33? Legga le precisazioni già approvate al suo varo a proposito di scuola statale e non statale e si scoprirà in grave ritardo. Le ha già lette? Allora non è ritardo, ma falso voluto…
P. S. Scrivo nel 114mo anniversario del passaggio al Cielo di Santa Teresa di Lisieux (30/9/1897), e oggi è la sua festa liturgica. Sto preparando un volume sulla sua grande lezione teologale di "Dottore della Chiesa", e per il mese di ottobre sospendo i "Lupus".
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