martedì 7 giugno 2016
«Il primo giorno è dedicato a te, Carna. Questa è la dea del cardine: col suo potere apre ciò che è chiuso, chiude ciò che è aperto». Così Ovidio dà inizio ai versi del sesto libro dei Fasti dedicati al mese di giugno; il mese che inizieremo domani. Carna, commemorata dai Romani il primo di giugno, fu la dea che proteggeva le viscere dell'uomo. Si prendeva cura della digestione, affinché l'uomo non soffrisse della dispepsia. In occasione delle Calende di giugno, i Romani mangiavano «grassi lardi» e «fave miste con farro caldo», perché Carna «non pretende sfarzosi ed esotici banchetti». Prima dell'epoca in cui cuochi stranieri preparavano pasti molto sontuosi ai romani, «il maiale era di valore, col maiale ucciso si celebravano le feste; la terra produceva solo fave e duri farri». Insomma, i romani consumavano cibo più semplice, e forse in minor quantità, prima di abbandonarsi al piacere della gola, preparandosi banchetti interminabili e cibi prelibati. Abbuffatisi di cibo e vino, i romani persero le consuetudini rustiche che coltivavano i loro antenati. Anche oggi sono molti gli uomini e le donne che cominciano una dieta nel mese di giugno, per poter mettere in mostra i loro corpi in forma sulla spiaggia. Le donne desiderano indossare bikini all'ultima moda e gli uomini vogliono contrarre davanti a loro muscoli grossi e belli. Non c'è nessuno a cui piaccia mostrare la pancia sul campo di pallavolo. Perciò si trovano moltissimi consigli sui giornali, nelle riviste e in televisione su come perdere peso! Comunque, a mio giudizio, il consiglio d'Ovidio sulle fave e farri è valido ancora oggi: «Chiunque avrà mangiato questi due insieme nelle seste Calende, a costui le viscere impediscono di essere danneggiato». Sebbene siano molti i metodi proposti dagli esperti per dimagrire, non c'è alcun segreto da svelare: mangiare di meno, fare più ginnastica, e soprattutto, osservare moderazione. Marziale scrisse: «Queste rape che ti diamo, maturate nell'invernale gelo, sono quelle che Romolo si mangia lassù in cielo». In altri termini, Romolo si alimenta in cielo dello stesso cibo di cui si cibava in terra. Allora, iniziando questo mese di giugno, lasciamo stare i corpi unti e brillanti sulla spiaggia e mangiamo rape, per avere menti sane in cielo.
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