La straordinaria santità vissuta in casa con la porta sempre aperta ai bisognosi
giovedì 27 aprile 2023
È tra le mura domestiche, nelle relazioni quotidiane, nelle pieghe della vita ordinaria che si rivela la profondità della vita divina, la ricchezza dell’amore infinito di Dio. Santa Zita è icona, modello e testimone di questa «santità casalinga» vissuta sulla soglia di casa. La sua dedizione al lavoro quotidiano da domestica, unita a un amore profondo per gli ultimi e i bisognosi, l’hanno resa particolarmente cara ai lucchesi e non solo. Era nata nel 1218 da una famiglia povera di Monsagrati, in diocesi di Lucca, e da quando aveva dodici anni si trovò al servizio come domestica della nobile famiglia dei Fatinelli, che all’inizio non lesinarono angherie e rimproveri. Il senso del dovere, assieme al carattere gioioso e umile, oltre alla capacità di esprimere nei gesti e nelle parole la propria fede cristiana, le fecero guadagnare la fiducia dei padroni di casa, che alla fine le affidarono la direzione della casa. Tutto questo, però, le costò anche l’invidia degli altri domestici. A chi aveva bisogno dava sempre ciò che possedeva, senza mai sottrarre nulla dal posto di lavoro, e copriva le mancanze dei colleghi. Morì nel 1278 e venne da subito venerata come santa dai lucchesi. Dal 1955 è patrona dei domestici e di coloro che sono addetti alla cura della casa. Altri santi. San Simeone di Gerusalemme, vescovo e martire (I sec.); san Pietro Armengol, religioso (1238-1304). Letture. Romano. At 8,26-40; Sal 65; Gv 6,44-51. Ambrosiano. At 6,8-15; Sal 26 (27); Gv 6,16-21. Bizantino. At 8,26-39; Gv 6,40-44. t.me/santoavvenire
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