giovedì 5 luglio 2007
Unità ieri (p. 25), ancora una perla sciagurata, vecchia di decenni nella piccola parte di verità, gonfia di furibonda indignazione, mal raccontata e piena di strafalcioni: "Tango connection, nazifascismi protetti da Usa e Vaticano". Nicola Tranfaglia - si dice sia uno storico, lo leggi e ti viene un grosso dubbio - racconta un libro che secondo lui affronta uno dei due perenni "tabù" italiani - l'altro, ovvio, sono le colpe degli Stati Uniti - e cioè le colpe della Chiesa cattolica. Tabù? A Malpelo pare ne siano piene le pagine, forse anche le tasche. Ecco l'accusa: subito dopo la fine della guerra, il Vaticano e gli Usa, con la "complicità ad alto livello del governo italiano", ove erano forti "apparati fascisti reintegrati", protessero criminali nazisti e fascisti e li fecero scappare in Sudamerica. Non basta: era pronto anche un "golpe", che però "non avvenne solo perché il partito cattolico" vinse le elezioni del '48. Ultimo tocco: la strage di Portella della Ginestra, anche lì con americani, fascisti e immancabili preti. Pezzo' buttato giù con errori d'ortografia e di sintassi a iosa, tra cui il lamento che questa sia "una storia tuttora poco sconosciuta" (sic!), una lotta "condita (sic) contro" (per "condotta") e la conclusione secca: "un racconto che dovrebbero leggere le nuove generazioni che non l'hanno vissuta (?)". Nel complesso niente di nuovo: accuse, tra il poco vero e il molto falso, vecchie di 50 anni, ritirate fuori sull'"Unità" oggi? Da chi? A che scopo? Con quale logica? Belle domande. Puro dovere di "storico": Tranfaglia contro i tabù. Sempre e solo questi: da 60 anni.
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