La profezia dell’amore vince le logiche del mondo
sabato 24 febbraio 2024
Quanto deboli sono le nostre divinità personali? Immagini sbiadite di Dio, di quel Dio che non ci vuole schiavi delle nostre ideologie ma testimoni di un amore infinito. Troppe volte, però, la violenza delle ideologie cerca di prendere il sopravvento. La soluzione è affidarsi alla forza profetica del Vangelo, così come fece, tra gli altri, anche san Sergio di Cesarea. Secondo una «Passio» latina, Sergio era un anziano magistrato, che aveva abbandonato la toga per ritirarsi a vita da eremita. Al tempo dell’imperatore Diocleziano, però, il governatore dell’Armenia e della Cappadocia, Sapricio, trovandosi in città, convocò tutti i cristiani di Cesarea, perché prendessero parte alle celebrazioni pagane in onore di Giove. Tra loro c’era anche Sergio, ma quando apparve in mezzo alla gente i fuochi accesi per rendere onore alla divinità pagana si spensero improvvisamente. Subito la colpa dello strano fenomeno venne data ai cristiani, ma Sergio spiegò che lo spegnersi di quei fuochi era il segno dell’impotenza e della vacuità degli dei pagani davanti al Dio dei cristiani, l’unico e vero Dio. Per questo l’anziano venne subito arrestato, condannato e decapitato. Altri santi. Sant’Evezio di Nicomedia, martire (III-IV sec.); beato Tommaso Maria Fusco, sacerdote (1831-1891). Letture. Romano. Dt 26,16-19; Sal 118; Mt 5,43-48. Ambrosiano. Os 6,4-6; Sal 111 (112); Rm 13,9b-14; Mt 12,1-8. t.me/santoavvenire © riproduzione riservata
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