domenica 10 maggio 2015
La storia di Gabriele Pio e dei suoi amici, che hanno rinunciato alla gita scolastica perché il pullman che li doveva portare a Lecce non aveva la pedana necessaria a caricare la carrozzina cui Gabriele è costretto, ha fatto il giro d'Italia ben prima che partisse la corsa rosa. E oltre ad accendere meritatamente i riflettori sul gran cuore degli alunni della scuola elementare di Trenta, nell'entroterra Cosentino, ha avuto il merito di dare una scossa ai palazzi affinché nessuno debba più leggere racconti come questo. Il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, ha incontrato i protagonisti della storia, che frequentano la quinta elementare, promettendo che faranno la gita come era programmato prima che la carenza del torpedone e il loro coraggio, solidale col compagno di classe, non la mandasse a monte. «Il gesto di voi ragazzi è di grande sensibilità e le istituzioni non possono rimanere indifferenti», ha detto il governatore, aggiungendo che la Regione finanzia «i trasporti e l'acquisto di autobus, quindi è nostro dovere mettere a disposizione della scuola e dei ragazzi un mezzo adeguato per fare la gita e farla tutti insieme». Anche perché, come ha sottolineato il papà di Gabriele Pio, presente all'incontro, «in Italia e in Calabria ci sono tanti bambini e ragazzi come mio figlio e oggi, mia moglie ed io, siamo qui per ringraziare i bambini per il grande gesto di solidarietà. Al presidente Oliverio dico grazie, non solo per mio figlio, ma per tutte quei ragazzi che da oggi potranno andare in gita pur avendo delle disabilità».
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