domenica 1 settembre 2013
Non si capisce bene se Nicla Vassallo, che scrive su l'Unità (giovedì 29), sia un filosofo o una filosofa («fate vobis», dice lei/lui), perché «la donna è un'invenzione» e «la maggioranza di noi esseri umani, non disumani (almeno in apparenza) vive nella convinzione irragionevole di essere femmina o maschio, donna o uomo, convinzione che va di pari passo con quella per cui tra la femmina/donna e il maschio/uomo corrono differenze essenziali» con tutto ciò che ne deriva. Sembra quasi che il filosofo/a Nicla (o Niclo?) abbia appena inventato la teoria del gender, secondo cui il sesso che conta non è quello di nascita, ma quello scelto dal soggetto magari solo temporaneamente. Non è qui il caso di confutare tutte le argomentazioni dell'articolo (anticipazione della lectio magistralis che la Vassallo ha tenuto al "Festival della mente" di ieri e oggi a Sarzana), ma basterà citare un paio di affermazioni sufficienti a capire tutto il testo. La prima invita a «sbarazzarsi di stereotipi e pregiudizi […], perché con l'articolo determinativo» ("il", "la") «si vuole catturare un'entità universale che non c'è», ma è «deleteria», perché «obbliga a comportamenti e competenze uniformi»: potenza della filosofia che, grazie a un minuscolo articolo, è capace di annullare la differenza essenziale tra uomo e donna! Invece la seconda affermazione riguarda l'universale «convinzione irragionevole di essere femmina o maschio» e siccome questa è la prima e fondamentale convinzione che dà avvio e forma alla razionalità di ciascun essere umano, ecco che la ragione, su cui si fondano "laicità" e filosofia, si annulla nel vuoto di ogni identità: spariscono il "sé" e l'"io", ma anche il "tu" e i "lui/lei" e ogni "noi" e "voi". E con essi persino ogni futuro.LARGHE INTESEDopo l'apprezzabile intervento della presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, che ne ha denunciato l'inopportunità in nome della dignità della donna, che non è un oggetto da esposizione, anche "La7" pare che abbia rifiutato di trasmettere la noiosa serie di sfilate televisive notturne di quelle che dovrebbero essere le più belle ragazze italiane. Non solo: i due quotidiani portabandiera l'uno della sinistra l'altro della destra ("Il Fatto Quotidiano" e "Libero", rispettivamente sabato e domenica scorsi) si sono trovati d'accordo nel lamentare la perdita di una delle più noiose e antifemminili trasmissioni televisive. Il primo non vuole che «Miss Italia sia seppellita»; e il secondo chiede di «Toglierci tutto, ma non Miss Italia». Il problema pare essere soprattutto che l'ultima Miss Italia, quella del 2012, sarà condannata a restare tale per tutta la vita. Sarà seppellita (il più lontano possibile) con fascia e diadema? Per la seconda volta destra e sinistra hanno trovato un'occasione di larghe intese. IL QUASI UOMOUn delfino tursiope nuota nelle acque delle isole della Dalmazia, nell'Adriatico, di fronte a Zara (oggi Zadar), con una fiocina di un metro conficcata sulla schiena da un "sub" ignorante o stupido. Il Corriere della sera (martedì 27) ne mostra la fotografia e fa appello a chi lo avvistasse di segnalarlo (091-7697442) per poterlo catturare e curare, perché – scrive Danilo Mainardi, noto etologo (studioso dei comportamenti degli animali) – ai delfini «viene riconosciuto lo status di "persone non-umane"». Da chi, di grazia?
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