La famiglia irrompe nel lavoro: un video che è anche metafora
domenica 12 marzo 2017
C'è un video di meno di un minuto che negli ultimi giorni si è diffuso nell'ambiente digitale con una certa rapidità (se lo apro su YouTube e sommo i vari canali conto diverse centinaia di migliaia di visualizzazioni). Secondo "The Telegraph" è una commedia perfetta, un involontario capolavoro. Mostra un'intervista che la Bbc sta facendo all'esperto professor Robert Kelly, che vive e insegna in Corea, a proposito della crisi politica di quel Paese, e che si trasforma in un delizioso quadretto di vita familiare quando irrompono in scena dapprima una bambina più grandicella, poi un piccolo dentro il suo girello, e infine la loro allarmatissima mamma. Malgrado il letto sia stato camuffato con dei libri, il "set" dell'intervista si rivela "casalingo".
In Italia hanno rilanciato questo video RaiNews e varie altre fonti maggiori, compreso il sito di "Famiglia Cristiana" ( tinyurl.com/zs2hmm2 ), ma io l'ho notato grazie al precoce consenso che gli hanno attribuito molti dei miei amici e amiche sui social network, e che ho condiviso. Così mi sono chiesto se per caso non ci sia un motivo specifico se esso ha riscosso una diversa empatia, rispetto ad altri commenti che ho trovato in giro, nella "echo chamber" delle persone con le quali sono in contatto digitale. Probabilmente ci siamo rivisti e riviste rispondere a una telefonata di lavoro spingendo il carrello al supermercato, o piantare a metà una riunione per correre a scuola a recuperare un figlio. Ci siamo cioè visti allo specchio: famiglie più o meno numerose e più o meno ferite, a seconda di quello che la vita, e non solo quella biologica, ci ha concesso, comunque accomunate dall'aspirazione, nutrita di Vangelo, a non tradire la vita familiare a favore della vita lavorativa e dalla consapevolezza di quanto sia difficile tenerle in un buon equilibrio.
Quel video dev'esserci sembrato la metafora di un primato che talvolta non ammette discussione. Sorriderne ha voluto dire riconoscerlo.
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