mercoledì 30 dicembre 2009
«Il Papa contro Zapatero: Gesù ha papà e mamma». Lunedì titolo caricato sul "Giornale" (p. 16). Nella festa della Sacra Famiglia Benedetto XVI aveva ricordato a circa settecentomila persone riunite in piazza a Madrid il valore della «famiglia fondata sul matrimonio», e quella piazza era polemica col governo Zapatero, che promuove "diversi" modelli, coppie assortite e "matrimoni" di vari "generi". Zapatero, leader di progresso e sviluppo sociale, modernità libertaria al comando della Spagna? Sì, lui. E a sorpresa proprio lunedì su "Repubblica" ecco tre pagine (29-31) in grande evidenza: «Spagna: la fiesta è finita», e «Così è svanito il sogno di Madrid». Contro le decantate speranze di splendori la realtà «parla chiaro: la Spagna è il Paese più a rischio d'Europa" i bookmaker (la) danno sull'orlo del crac». Ma no! Ma sì! Ha sbagliato qualcosa, Zapatero? Certo non ha mantenuto tante promesse esaltate fino ad oggi. Però ce n'è una che sui nostri giornaloni nessuno ricorderà, e che ritrovo su un'intera pagina del "Riformista" (18/3/2004, documenti III): «Chi è davvero Zapatero, raccontato da Zapatero». Proclama firmato Zapatero, con titolo già chiarissimo: «Il buon progressista è socialista e cristiano». Esplicito: «Da oggi in modo deciso diamo inizio a qualcosa di nuovo: cioè l'accettazione da parte del partito socialista che le convinzioni religiose, in particolare il Cristianesimo, costituiscono un fatto positivo per il progetto della sinistra"La laicità non è un alibi per un dogmatismo antireligioso». Caspita! Anzi: Carramba, che sorpresa! Parola mantenuta fino ad oggi? Qui, forse, il" busillis.
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