La disponibilità a vedere
domenica 26 maggio 2024
Era stata la filosofa francese Simone Weil a parlare dell’attenzione come della prima prova dell’amore, cioè della capacità dell’io di restare desto di fronte alla realtà del mondo, con un’attenzione ricettiva verso ogni singolo granello di bellezza che deriva dalla Bellezza. José Tolentino de Mendonça, responsabile della cultura per conto della Santa Sede, parla di «mistica dell’istante», come da titolo di un suo libro, considerando i cinque sensi come porte di ingresso all’incontro con Dio. Proprio sul finire del suo splendido romanzo Gilead (Einaudi), premio Pulitzer per la narrativa, la narratrice americana Marilynne Robinson fa pronunciare queste parole, realmente mistiche, al protagonista, il reverendo John Ames: «A volte ho avuto l’impressione che il Signore aliti su questo misero tizzone grigio del Creato facendolo risplendere: per un istante, un anno o per l’arco di una vita. Poi quello sprofonda di nuovo in se stesso, e a guardarlo nessuno penserebbe che abbia a che vedere con il fuoco, o con la luce. Ovunque si volga lo sguardo il mondo può risplendere come la trasfigurazione. E tu non devi metterci nulla tranne un po’ di disponibilità a vedere». Il compito di ciascuno è restare desti, «attenti», per non lasciare che anche il più piccolo «tizzone» ci passi sotto gli occhi inosservato. © riproduzione riservata
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