la biografia alla cattolica di RomaIl cardinale Sgreccia tra pensiero e vita per custodire l'uomo
giovedì 30 gennaio 2020
Avete presente il soffione? È un fiore perenne che cresce spontaneamente quasi ovunque: sul ciglio delle strade, in zone pianeggianti, collinari e montuose.
Flashback. Il cortile dei palazzi rossi si sviluppava in quattro blocchi. In mezzo c'era una stradina di comunicazione contornata da qualche pino, fiori e garage. Ogni pomeriggio il cortile era pieno di bambini. Il ritrovo era sempre il solito: la cassapanca col lucchetto. Il pomeriggio i bimbi si ritrovavano improvvisando una merenda sulla cassapanca. Ognuno portava qualcosa e si mangiava, si rideva, si scherzava. C'erano anche Roberto, di mamma eritrea, che era uno dei mattatori del gruppo. Insieme a lui Enrico e Massimo, amici di cortile che per anni avrebbero condiviso giochi, liti, risate e pianti. C'erano "i bimbi del cortile accanto", con cui si consumavano battaglie rusticane a colpi di gavettoni, e qualche volta anche sassate. Il cortile era l'appartenenza di un gruppo di ragazzini che vivevano nella quotidianità l'amicizia pura. Un giorno Roberto venne chiamato dalla madre dalla finestra: «Vieni a fare merenda!». Si portò dietro Enrico, aperta la porta si trovarono davanti un vassoio con pane e miele appena preso dall'apicoltore. Una volta Massimo organizzò il festival di Sanremo: il cantante di turno aveva in mano una zucchina e gli altri palette fatte con mestoli e un numero disegnato sopra. Vicino al cortile c'era una grossa impresa edile, il segretario regalò ai ragazzi alcune maglie aziendali e loro inventarono le olimpiadi del cortile. I pomeriggi erano pieni di tutto, anche se avevano solo un pallone e tanta fantasia.
Realtà. Roberto accende la grande luce tonda e prepara il necessario per otturare un dente. Enrico scende dal camion per svuotare un cassonetto della spazzatura. Massimo nello stesso istante entra nel golfo mistico, pronto per la prova d'orchestra. Finisce il lavoro, si trovano in un pub vicino al cortile dopo anni, e fanno la gara dei ricordi. Con l'amicizia di sempre, nonostante le vite li abbiano sparpagliati come fa il vento quando alita sul soffione.
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