sabato 15 ottobre 2011
Il “Marchio del patrimonio culturale europeo” è la nuova iniziativa, che sarà oggetto della decisione del Parlamento europeo, in cui verranno inserite le persone e i luoghi che celebrano e simboleggiano gli ideali, la storia e il processo di integrazione dell'Europa. Questo attraverso la designazione dei siti che hanno avuto una storia nel ruolo dell'Unione Europea, la loro selezione in base al valore simbolico e storico per l'Europa e la loro tutela e valorizzazione, senza dimenticarne la dimensione culturale ed educativa, soprattutto per i giovani. Mentre la proposta iniziale era quella di nominare solo il luogo natale dei personaggi, ora si cerca di rivedere questo concetto allargando il tema ai luoghi legati alla vita delle persone scelte, siano di attività politica come di altre vie che hanno dato lustro con la loro attività culturale e musicale, ad esempio, a questo nostro continente. Ecco perché troviamo tra i nomi proposti quello di Rossini, Puccini, Verdi e, fra i luoghi, l'isola di Ventotene o il palazzo del Campidoglio. Sotto il nome di Alcide De Gasperi la scelta del sito non è facile. Al di là della nascita a Pieve di Tesino dove esistono ancora le mura perimetrali della casa, poiché l'interno è stato completamente ricostruito per offrirlo al pubblico in qualità di museo, altri sono i luoghi dove egli ha vissuto, operato e dato testimonianza della sua vita e della sua opera politica. Non è facile trovare un luogo che da solo possa essere testimone del patrimonio storico, ideale e umano da tutelare e da presentare alle nuove generazioni. Ecco perché il solo posto della nascita, dove passò i primi anni di vita, non può essere ragione di esempio di anni vissuti in altri luoghi e in altri tempi. Non possiamo dimenticare perciò la casa di Sella di Valsugana dove ha passato tutti i suoi periodi di riposo estivo dal 1922 al 1954. Casa alla quale era molto affezionato, vi aveva incontrato la donna della sua vita e dove, passato il periodo della prigione, aveva ripreso ad assaporare l'aria di libertà, unico luogo del Trentino che il fascismo gli permetteva di frequentare. Qui ci sono i suoi libri in lingua tedesca che gli sono serviti nel periodo viennese dove aveva conseguito la laurea ed era stato deputato alla Camera in rappresentanza delle valli trentine. Qui c'è il suo gioco di bocce, la sala dove ha tenuto alcuni Consigli dei ministri, la sua camera da letto mantenuta con l'amore e il rispetto che si deve a un uomo che vi ha lasciato la vita con il nome del Signore sulle labbra. Ma vengono in mente altri siti da ricordare, come la modesta casa dove abitava a Trento con la redazione del giornale di cui era direttore, devastato dai fascisti nel 1926. Soprattutto non è da dimenticare l'archivio storico necessario per la storia dell'Unione Europea con i primi incontri con Schuman e Adenauer, ora all'Istituto universitario europeo di Fiesole, e quella parte che contiene tutta la corrispondenza che è nella sede della fondazione De Gasperi di Roma. Ci auguriamo che la commissione addetta alla scelta dei personaggi tenga conto anche di queste precisazioni.
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