L'impronta del vescovo sul profilo di una terra
mercoledì 7 settembre 2016
La fede vive nella storia: prima di tutto quella personale di ogni credente e poi in quella collettiva di comunità, regioni, nazioni. Per questo il ricordo delle persone che hanno dato una "forma storica" al Vangelo nel territorio è fondamentale. A celebrare le proprie radici, ad esempio, oggi è Aosta che vede inserito nel Martirologio romano il suo secondo vescovo, san Grato, successore di Eustasio vissuto nel V secolo. Entrambi i pastori, indicati dalla tradizione come di origine greca, si formarono molto probabilmente nel cenobio fondato da sant'Eusebio di Vercelli, Chiesa alla quale era legato anche il territorio di Aosta. Grato, da sacerdote, fu anche il rappresentante del suo vescovo Eustasio al Concilio provinciale di Milano del 451, che condannò il monofisismo, eresia sostenuta dal monaco greco Eutiche.Altri santi. San Giovanni da Lodi, vescovo (XII sec.); beato Giovanni Mazzucconi, sacerdote (1826-1855).Letture. 1Cor 7,25-31; Sal 44; Lc 6,20-26.Ambrosiano. 1Pt 1,22-2,3; Sal 33; Lc 16,9-15.
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