sabato 14 luglio 2018
Come è difficile essere cristiani, giudicare da cristiani la vita e il lavoro di chi non lo è. Questo sembra sia il pensiero di questo nostro Pontefice che nel suo aspetto modesto ha parole forti e coraggiose mentre i suoi cristiani fuggono, vengono uccisi e diminuiscono di numero nel mondo. Eppure con il viso stanco e il passo difficile, egli distribuisce coraggio e cerca fraternità.
La bellissima ripresa televisiva dei patriarchi delle chiese del Medio Oriente, disegnati dal vento nei loro mantelli neri sullo sfondo di un cielo chiaro, sembrava dare a quel Padre nostro, recitato in lingue diverse anche per noi lontani, la forza della fede e il colore della speranza. E venne chiesto a tutti un momento di silenzio dove potesse parlare a Dio solo quel luminoso mare di Bari che tante vittime aveva dovuto accogliere questi ultimi anni. «Non c'è pace senza giustizia, non c'è giustizia senza perdono» cantavano i sacerdoti con il velo scuro nella preghiera corale per i popoli d'oriente, per le vittime della Siria, il Libano, Alessandria d'Egitto dove i cristiani diminuiscono e vengono perseguitati. Le persecuzioni che noi abbiamo studiato nella storia si ripetono sotto altre forme e ancora oggi sono dure realtà alle quali, come popoli liberi per un giorno sul lungo mare di Bari, i patriarchi, cercatori di pace, pregarono anche per noi.
Aprire le nostre porte all'infinito o lasciare che chi fugge trovi la morte nelle acque del nostro mare. Non è facile chiudere i nostri porti al grido d'aiuto, quando si pensa come i nostri nonni o bisnonni hanno dovuto abbandonare il proprio paese e affrontare la miseria, la povertà e la paura nelle terre d'America. L'unica soluzione si prospetterà quando le nostre imprese riusciranno a iniziare un serio lavoro in terra d'Africa in un tempo di pace. La difesa della nostra comune patria europea, non ancora perfetta nelle sue leggi, non ancora certa nel condividere le necessità né il futuro comune, non diventa più forte, né più giusta solo nel ricacciare indietro le barche di chi fugge la persecuzione o la fame. Abbiamo bisogno dello sforzo di un comune progetto europeo per affrontare in accordo questi anni difficili che non saranno brevi.
È facile parlare duramente e non permettere l'attracco ad alcune navi, ma quanto durerà questo grido d'aiuto? Quanto dureranno queste Guerre d'Oriente dove dobbiamo confessare che la loro armi arrivano anche dalle fabbriche europee? Solo un reale lavoro per la pace fermerà l'esodo infinito verso la nostra terra. È questa, mi pare, l'unica via da percorrere con forza, con fiducia e con il coraggio della fede nell'aiuto del Signore.
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