venerdì 8 giugno 2018
L'arbitro, fin dalla notte dei "secondi tempi" è destinato al ruolo di capro espiatorio. Se ne sono sentite di tutti i colori sul conto delle ex giacchette nere, che ormai vanno in campo con casacche policrome. Sono i discendenti, assai più fortunati, del povero signor Mario Belerdi, l'arbitro argentino diventato noto per aver realizzato, involontariamente, il gol della vittoria beffarda del San Martin contro l'Atletico Porteño. Doppia beffa: quella rete del 3-2 l'arbitro la segnò a suo fratello, il portiere del Porteño Escipión Belerdi. Si era agli inizi del '900. Cento anni dopo un altro arbitro, l'inglese Brian Savill, è stato protagonista di una storia che neppure la fantasia del miglior Soriano avrebbe potuto immaginare. Coppa dilettanti: Wimpole-Earls, i padroni di casa stanno soccombendo 1-18. Allora il signor Savill, durante un'azione di calcio d'angolo vedendo la palla arrivargli addosso è colto da un autentico raptus: la stoppa di petto e con un colpo alla Rooney la piazza sotto il set dell'esterrefatto portiere dell'Earls. Dopo lo choc iniziale, tutti vanno a congratularsi con Savill che sancisce il finale di 2-20.
Quel secondo gol per il Wimpole costò all'arbitro sette settimane di sospensione. In compenso, l'eterno sconfitto Wimpole offrì un posto da titolare a Savill, da allora ex arbitro con licenza di segnare.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI