giovedì 17 luglio 2014
Si indossa una volta sola nella vita. Ma spesso costa un occhio della testa. Anche i fiori d'arancio devono fare i conti con la crisi, e convolare a nozze ha raggiunto costi esorbitanti per le famiglie, soprattutto nelle regioni del Sud Italia. Per questo motivo la Caritas della parrocchia di Sant'Anna, a Potenza, ha deciso di mettere a disposizione delle future spose un dono inusuale ricevuto da una boutique: una trentina di abiti immacolati che si possono ottenere gratuitamente per il "fatidico sì". L'iniziativa, ci tengono a precisare i volontari, non è nata solo per far fronte alla povertà, ma è soprattutto «una lezione, un messaggio», un inno ai valori della sobrietà e del risparmio. Una pratica "etica" insomma, a coronare il giorno del matrimonio. E chissà che non sia di buon auspicio per un matrimonio a prova di crisi, finanziarie e non. Anche perché in molti, pur di organizzare nozze da favola, si indebitano e rischiano, a volte, di cadere nelle mani degli usurai.«Noi vogliamo invece dare un segnale», hanno spiegato gli ideatori del progetto: appena ricevuti gli abiti, hanno infatti pensato di metterli a disposizione di tutti, a prescindere dal reddito. Il sistema è semplice e discreto: basta telefonare, prendere un appuntamento e scegliere il vestito dello stile e della misura adatta. E se non è perfetto, ci pensa la sarta a renderlo tale. E dopo il matrimonio? Si lava, si riporta in parrocchia, ed è a disposizione della prossima sposa.
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