mercoledì 6 aprile 2011
Centocinquantesimo dell'Italia unita: celebrazioni di rito e memorie ricorrenti in pagina. Qui due indovinelli per due dichiarazioni solenni più o meno nel merito. La prima: «Signori, io non sono il difensore del potere temporale del Papa, ma credo dover mio il mostrarmi giusto a suo riguardo" Quando domandate al Pontefice di fare alla società civile le concessioni richieste dalla natura dei tempi e dal progresso della civiltà, ma che si trovano in opposizione ai precetti positivi della religione, di cui egli è Sovrano Pontefice, voi gli chiedete cosa che egli non può, non deve fare. Se assentisse a siffatta domanda egli tradirebbe i suoi doveri" e cesserebbe di essere rispettato come il capo della cattolicità" Questa sua, che non è ostinazione, ma fermezza è, a mio avviso, a giudicarne da cattolico, un titolo di benemerenza!». Ed ecco la seconda, che risale alla fine del 1870: successe che un diplomatico tedesco rimproverasse pubblicamente e con forza l'Italia per la recente presa di Roma, tutto infervorato nel dichiarare l'ingiustizia dell'impresa, e uno dei presenti, illustre, commentò subito con questa frase secca: «Questo bestione non comprende la bellezza e la grandezza dell'idea nazionale italiana». Per oggi stop, con indovinello allegato ad ambedue le frasi: a chi possiamo mettere in bocca queste affermazioni? Indovinale grillo (G minuscola)! La risposta sarà di sicuro sorprendente, ma potrà essere istruttiva per capire tante cose della vita e della storia, grande e piccola, e l'assurdità delle posizioni pregiudiziali nei confronti di chiunque e di qualunque grande problema umano" A domani.
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