martedì 25 luglio 2017
Claudio Toscani
Èsorprendente come dai soggetti più visitati dal destino, dai mondi più colpiti dagli svantaggi e dalle menti più scansate dalle opportunità storiche e sociali, vengano le lezioni di umanità e di umanesimo più esemplari e audaci. Per raccontarle i tanti autori che gravitano intorno alla rivista "Incroci" (semestrale di letteratura e altre scritture, diretto da Lino Angiuli, Raffaele Nigro, Daniele Maria Pegorari, e pubblicato con grande tatto tipografico dall'editrice Adda di Bari), ha realizzato un numero monotematico, una antologia poetica e una mostra fotografica.
Anzitutto, il numero 35 di "Incroci" (Mario Adda editore, pagie 141, euro 10), rivista che da sempre frequenta tematiche filologico-letterarie e storico-artistiche, che in questo fascicolo ospita saggi sul Mediterraneo, mare di vita e di morte, flusso e riflusso di civiltà, luogo millenario di genti e di eventi. Un mare che è protagonista anche delle altre due iniziative. Il libro Maremare, antologia poetica mediterranea (Mario Adda editore, pagine 108, euro 10); la mostra fotoletteraria Scatti di Poesia, che si tiene al Castello di Monopoli fino al 30 luglio, dalla quale è tratto l'omonimo catalogo che raccoglie immagini, atmosfere, visioni, miraggi e messaggi.
Nel momento storico che stiamo vivendo, porre in primo piano l'attenzione al Mediterraneo, significa assumersi in modo eloquentemente morale l'onere del dialogo tra popoli di diversa voce ma di unanime urgenza contro una dilagante insensibilità per i destini di una umanità contesa tra fame e morte.
Appropriatamente questa versatile iniziativa si veste delle polifoniche espressività linguistiche di moltissime delle lingue praticate lungo le coste del Mediterraneo, una abbondanza di suoni e simboli, poesie e canti, sogni e bisogni. Cogliere almeno come condivisione culturale questo che è un grido d'aiuto indirizzatoci da un fervido gruppo di intellettuali che vive e lavora in terre più vicine all'emergenza intercontinentale esplosa col dramma dell'immigrazione è un nostro dovere e un segno di corresponsabilità.
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