giovedì 1 ottobre 2009
Stupide pochezze. Lunedì sul "Giornale" Andrea Tornielli, serio e accurato, presenta un libro recentemente tradotto " "Jesus. La fede. I fatti" (Ed. Messaggero di Padova) " nel quale lo storico Carsten Peter Thiede offre a tutti, quindi anche ai dilettanti allo sbaraglio che pur ne scrivono, le prove documentarie della serietà solida dei fondamenti della fede delle Chiese cristiane. Ovvio che i «dilettanti» di fama " per intenderci alla Augias " che nei loro libri danno come certe le conclusioni prima di iniziare ogni ricerca, non cambieranno idea, ma il guaio è che il pezzo dell'incolpevole Tornielli è lanciato dal "Giornale" in prima pagina, e titolato a quasi tutta p. 31 in questo modo: «Il caso: lo Sherlock Holmes che corregge i Vangeli», e «Lo Sherlock Holmes dei Vangeli corregge le Scritture». E allora? Allora il lettore normale dello stesso "Giornale", scorrendo al volo i titoli, magari distratto e attirato dal chiasso di polemicucce e polemicacce di bassa lega, penserà che il libro di Thiede confermi le allegre conclusioni pregiudiziali dei dilettanti suddetti. Pochezza stupida, e anche condivisa. Infatti su "Libero" (26/9, p. 16: «Comunione in mano. Certi preti scambiano la chiesa per un'Asl») ci si mettono in due, col pretesto dell'«influenza AH1N1», sragionando presuntuosi sulla «dottrina della Chiesa cattolica sulla distribuzione della Comunione» per biasimare " noto vizio di redazione " «la diocesi ambrosiana». Par condicio? Sì. Tris su "Unità" e "Manifesto" l'indomani con due vignette su Trinità e Sacra Famiglia. Loro ce l'hanno direttamente col Papa. Stupidi? Si, ma meno ipocriti.
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