giovedì 1 luglio 2010
Cronaca di ieri: assolto un incapace di intendere e di volere. Ma che succede a un incapace di intendere, se è anche perfettamente capace di volere ciò che non intende? Finisce male. Gli servirebbe «più luce» - come invocava Goethe morente - ma preferisce morire" Ieri su "Europa" (p. 8) una lettrice informa Federico Orlando che nei giorni scorsi a Roma, «alla Festa democratica dell'Unità», si è dibattuto «sulla laicità» e lui scrive che avrebbe voluto esserci anche lui. Bene, ma leggo che il «dibattito» era tra «lo storico liberal/radicale Massimo Teodori, il vaticanista del 'Fatto' Marco Politi e la signora Maria Mantello, dell'Associazione Libero Pensiero Giordano Bruno». La lettrice scrive che è stata" «una boccata d'ossigeno»! Come in «rianimazione». È libertà, ma con dubbio sul senso di un dibattito, alla «Festa democratica», solo tra chi la pensa allo stesso modo, per cui «laicità» è solo quella in cui Chiesa e credenti possono vivere e parlare in chiesa e nelle sagrestie - modello già sperimentato per mezzo secolo altrove, ndr - ma fuori no, perché lì conta solo chi su tutto, a priori e a prescindere, la pensa in modo opposto. Ecco: questa pare oggi la situazione del Pd già provata sempre a Roma con la candidatura unica a capolista della Bonino, e rivista ogni giorno. Ieri per esempio su "L'Unità" (p. 3) un box insultante esortava «Papa» e «cardinali» tutti a «rassegnarsi», perché «chi abusa di un bambino è un criminale»! Come se fosse un benemerito. Verrebbe da dire: non sanno quello che mettono in pagina. Forse serve più luce, meno pregiudizio e più «capacità di intendere». Altrimenti è suicidio: annunciato e già iniziato.
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