martedì 22 dicembre 2020
Capodanno vicino: in pagina sparate di due tipi: «plebee» e «patrizie». Plebee? Su "Libero" (13/12, pp.1 e 24): «Io non credo in Dio, ma confido nel Paradiso»! Alessia Ardesi intervista Vittorio Sgarbi, cordiale, che esorta: «Peccate pure, tanto l'inferno non esiste... Non credo nel Padreterno, ma in Gesù»! Plebea o patrizia? Ambedue, con domanda: quel Gesù che ha detto «Chi vede me, vede anche il Padre mio!», come "credergli" sul serio? Altrove le parti si rovesciano. Sul "Giornale" (15/12, p.24) duetto dello stesso Sgarbi intervistato da Giordano Bruno Guerri, e titolo col botto: «Credo alla Chiesa, ma non in Dio, sono ateo, ma dentro la Chiesa»! "Fuori" e "dentro", insieme in pagina. Anche qui: plebe o patriziato? Misto a volontà. Meno misto invece ("Venerdì" di "Repubblica" 18/12, p.38: «Cultura e Adeste Fideles») nella lunga intervista di Marco Cicala allo «storico» Giancarlo Gaeta che sulla fede delle origini parte da questa "certezza": «La mia idea è che i Vangeli siano animati da un contrasto. Perché da un lato furono scritti mezzo secolo dopo i fatti, o come nel caso di Giovanni a 70-80 anni di distanza, ma in quella lontananza temporale cercano di ricreare una vicinanza con Gesù, di renderlo nuovamente presente nella fede». Ovvia sarebbe qualche deformazione, non solo ottica: «Nessuno degli evangelisti è stato testimone diretto contemporaneo di Gesù». Non basta: «La morte di Cristo... ha prodotto un trauma. Ha spezzato il legame tra lui e i suoi, ha scavato un vuoto, un'assenza». E l'essenza del messaggio cristiano svanirebbe nell'incertezza di questa deformazione ottica! Righe esplosive? Difficile qualificarle plebee, data la presentazione, ma anche impossibile trovarci qualcosa di nobile, visto che lo sfogo intellettuale dello «storico» sulla crisi inesorabile si conclude, nero su bianco, affermando che papa Francesco lo avrebbe capito benissimo: ha totale coscienza della crisi in atto, ha avvistato la fine del cristianesimo e sa che – testuale – «della Chiesa non frega più niente a nessuno»! Che dire? Fine della fede e della Chiesa. Pensiero più plebeo che mai... Anzi, solo fumo.
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