sabato 26 novembre 2011
«È dando che si riceve», ci ricorda san Francesco d'Assisi ed è questo il motivo di un convegno promosso dall'Associazione di volontariato di cattolici per una Civiltà dell'Amore che si terrà il 3 dicembre nella sede della Commissione europea in Roma. Il tema è «L'Europa abbraccia l'Africa». Preoccupati come siamo dei nostri problemi economici europei e nazionali dimentichiamo che a distanza di poche ore c'è il popolo africano che muore di fame. Colera, morbillo, malaria si diffondono tra la popolazione quando il fisico è sottoalimentato. Le famiglie con bambini piccoli tentano un viaggio faticoso e senza aiuti fino ai campi profughi già affollati, fuggono dalle guerre tribali, quelle che non fanno notizia sui nostri giornali, come la situazione della Somalia dove si combatte da 20 anni. Molte associazioni umanitarie raccolgono offerte per combattere contro la mancanza di cibo e d'acqua in Africa. Anche noi ci siamo messi l'animo in pace quando abbiamo dato 2 euro con un sms. Non basta, come contribuire a salvare questa gente, soprattutto a dare a queste popolazioni la possibilità di vivere sulla loro terra? Solo finanziando microprogetti, dando vita a microimprese, mettendo a disposizione un microcredito. Questa può essere la strada giusta per ridare forza, e per restituire quel senso di appartenenza e di onore senza il quale un popolo non si rialzerà. Le ultime notizie che riceviamo attraverso i missionari ci dicono che sono oltre 12 milioni di persone distribuiti in cinque Paesi: Kenia, Somalia, Etiopia, Gibuti e in parte anche l'Eritrea che stanno affrontando una crisi che le Nazioni Unite hanno definito come epocale. Le cause di questa diffusa carestia sono certamente climatiche, ma le ragioni prime al di là della devastazione delle guerre sono anche quegli aiuti inviati per il consumo momentaneo e non costruttivo per il futuro. Per salvare l'Africa l'unica possibilità che abbiamo è quella di portare una reale e costruttiva collaborazione, offrendo formazione professionale ed esperienze costruttive. Aiutando le popolazioni attraverso l'istruzione a raggiungere un sufficiente grado di autosviluppo in termini di lavoro, di formazione e organizzazione sociale. A parte il grande sforzo antico e moderno sostenuto dalle missioni con carità profonda, con dedizione personale in tanti anni di lavoro, ora è necessario per superare questa spaventosa crisi un vero abbraccio tra Europa e Africa se non vogliamo avere sulla nostra coscienza la morte terribile di centinaia di bambini che non hanno una goccia d'acqua per dissetarsi. L'associazione per una Civiltà dell'Amore si augura che questo convegno abbia una risonanza anche tra chi ha possibilità finanziarie di venire incontro in modo intelligente e costruttivo al richiamo
angoscioso che ci arriva
al di là del nostro mare.
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