giovedì 24 marzo 2011
Senza offesa: c'è chi si sente centro del mondo come " formula fortunata rispolverata, anni fa, da Eugenio Scalfari " «il pirulino di mezzo del biliardo del Bar Sassuvivu di Foligno», centro del centro di tutti i centri. Leggi e ti trovi a pensarlo se sulla "Stampa" (21/3, p. 1) Gian Enrico Rusconi sicuro replica il suo "no" alla recente sentenza europea: «Il Crocifisso non è innocuo»! Lui non è d'accordo e si scandalizza: «il più potente segno religioso dell'Occidente" declassato a marcatore identitario»! Nessuna via di mezzo: se «religioso» non può essere innocuo, e se «identitario» non può essere pubblico. Pensato, scritto e ufficializzato con firma. Eppure fior di laici e intellettuali quel crocifisso lo hanno voluto e difeso, a cominciare da Camillo Cavour, poi Diego Fabbri, Natalia Ginzburg e tanti altri fino a oggi. Niente! È certo: «non innocuo», quindi fa male a qualcuno. Anche sui campanili? Anche! Anche ai crocicchi delle strade? Anche! In nome della ragione e della «democrazia laica matura» ha deciso così: è «il pirulino di mezzo»! Ce ne sono altri. Sul "Fatto" (22/3, p. 18: «Parlare con gli atei») Flores d'Arcais scrive allo «stimato cardinale Ravasi»: è felice perché nell'intervista a quel giornale lo ha trovato «appassionato e autentico», a differenza degli «altri uomini di Chiesa del suo altissimo livello ecclesiastico». Uno di quel livello disposto al dialogo è raro! Sicuro Flores che «gli altri» non lo siano? Dopo Papa Giovanni, il Concilio, Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI " del resto sperimentato di persona da lui stesso quando era "solo" cardinale Joseph Ratzinger " nessun altro? Dubbio sanamente laico: non sarà il complesso del "pirulino"?
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