domenica 24 settembre 2017
Dopo l'aborto volontario, il suicidio assistito, l'eutanasia, il bambino commissionato a una madre fattrice ecco, dopo l'affitto di utero, l'abolizione anche delle mamme sostituite dalla fabbrica di figli artificiali: scelta di due gameti o di un embrione e loro confezione e sviluppo in busta di plastica trasparente con nutrizione mediante appositi tubicini (La Verità, giovedì 21); ecco anche «la modificazione degli embrioni» (la rivista Nature ripresa poi dal manifesto, idem): si usano gli embrioni «soprannumerari», cioè gli «avanzi» e gli scarti delle procreazioni artificiali; infine (forse per ora) il trapianto umano di testa. Il Tempo (c.s.) assicura che «si può fare» come afferma un noto chirurgo italiano che dice di averlo studiato e che è stata trovata anche una colla speciale per la nuova collocazione della testa.
Non solo: un'impresa di navigazione turistica ha lanciato «la nave a luci rosse», sulla quale «i ricconi in cerca di nuove emozioni» avranno l'occasione, esplicita e facilitata dall'armatore, di «scambi di coppia» (Libero, c.s.). Per questa trovata, in parole povere, si potrebbe parlare di una specie di trapianti temporanei e provvisori di moglie o di marito o di compagni.
Di tutte queste notizie soltanto la prima (no mamme) è stata pubblicata con meritevole deprecazione dalla Verità mentre le altre sono rese pubbliche con manifesta più o meno evidente simpatia. Povera scienza e povera morale! Che dire? Se tutte queste novità si presentano come conquiste della "scienza" dico che, con questo nome fuori luogo, diventano adatte a barzellette, al cinema e alla letteratura di fantasia. Povera società se la gente sorride ironicamente a questa assurdità.
Ma bisogna dire anche peggio, perché tutto ciò appartiene a un umanesimo senza uomo e a un'etica priva di fondamento, di leggi e di logica. Il decantato "principio" di autodeterminazione, che fonda ormai la filosofia e guida la pratica di tutto il laicismo, finisce per essere il manuale della crisi morale della persona e la dimostrazione di come sia ignorato il suo "essere" prima, durante e dopo la nascita e la morte. Non di trapianti ha bisogno la testa, ma soprattutto di non essere perduta.

PERCHÉ ROMA
Un lettore chiede alla Repubblica perché «l'Italia si riconosce nel 25aprile, nel 2 giugno e nelle celebrazione dei martiri delle Fosse Ardeatine» e invece «ha rimosso la festa del 20 settembre» (la presa di Roma). La risposta del giornale è storicamente dotta e articolata, ma non risponde. Forse è accaduto perché Marco Pannella, che della breccia di Porta Pia era l'anima moderna e politica, è morto. E forse perché quella festa era chiaramente un rimasuglio inutile di anticlericalismo laicista e massone. E forse ancora per la gelosia nostalgica dei "carbonari" delle due ex capitali: Torino e Firenze.
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