martedì 1 maggio 2018
Nel blu, dipinto di blu. Siamo allora nel 1958 al festival di Sanremo, vinto quell'anno da Domenico Modugno con la notissima canzone "Volare". Il blu non è preso in considerazione nella recente cartina geografica delle zone a rischio, colorata dal ministero degli Affari Esteri francese.
Nel Sahel siamo dipinti di rosso, profondo rosso, pericolosamente rosso. Una carta ad uso dei viaggiatori occidentali, aggiornata a marzo dopo gli attentati di Ouagadougou, nel Burkina Faso di Thomas Sankara. Colorato anch'egli di rosso, ma per altri motivi, in quanto assassinato perché portatore sano di rivoluzione. I viaggiatori sono messi in allerta dai colori e sono nel Sahel formalmente allontanati. Il colore rosso conferma l'esclusione dei popoli di questa zona dell'Africa. La diplomazia francese colora di rosso i Paesi in cui la minaccia di attentati è alta, gli attacchi forse probabile. Nessuna zona può considerarsi come sicura.
Avrebbero fatto meglio a cominciare dal mare. Dipinto appunto di blu, non rappresenta nessun pericolo, per gli occidentali. Per chi viene dal Sahel, invece, non c'è nulla di più pericoloso al mondo. Dal 2000 fino ad oggi i morti nel Mediterraneo sono decine di migliaia. Solo dall'inizio dell'anno le vittime in mare e i dispersi sono almeno 360, colorati dal sale e dalla vergogna delle carte marine. Nessun attentato, rapimento o guerriglia ha raggiunto nel Sahel questa cifra.
Che il ministero dipinga di rosso il mare, il deserto e le altre frontiere. Sono queste le vere zone a rischio "viaggiatori". Mentre la cartina diplomatica ci mette in rosso, ci trasforma in formalmente sconsigliati da frequentare, proprio come i migranti, che portano il colore della speranza. Segue il colore arancione per le zone "sconsigliate salvo che per motivi improrogabili", adiacente al rosso di Paesi confinanti. Per il giallo la "vigilanza rafforzata" è di norma e, infine, le zone verdi che richiedono una "vigilanza normale".
La zona del Sahel concentra l'essenziale dei primi due colori, con l'aggiunta della Nigeria, il Nord del Camerun e del Benin a complemento geografico. Nessuna di queste zone, pertanto, può essere considerata sicura per gli occidentali. I cittadini francesi che si trovino in queste zone dovrebbero sapere che la loro sicurezza e la loro vita sono direttamente minacciate. Nessuna menzione, nella carta colorata, dei rischi mortali provocati da carestie, malattie endemiche, contaminazioni di uranio e inquinamenti petroliferi. Nessun colore è riservato alle miniere e alle foreste da anni oggetto di sfruttamento, o al Golfo di Guinea, tra i più ricchi di pesci al mondo, fino a qualche tempo fa, prima del sovrasfruttamento. I turisti, incauti viaggiatori, ricercatori, associazioni e sportivi in cerca di emozioni, nessuna di queste categorie, e altre non menzionate, può pretendere la sicurezza totale. I figli del Sahel, bambini, giovani, donne e adulti, vivono da anni nell'insicurezza. Questo la carta per i viaggiatori non lo menziona.
Madame, Monsieur. L'ambasciata di Francia ricorda che gli spostamenti e, a fortiori, i soggiorni nella regione di Tillabéri e nella zona frontaliera col Mali sono vivamente sconsigliati (vedi la carta e i consigli ai viaggiatori)... Per i professionisti (Ong, esperti e consulenti), le vostre missioni devono essere compiute con scorta armata. L'ambasciata è a vostra disposizione per tutti i consigli relativi all'accompagnamento in condizioni di sicurezza. Cordialmente, Ambasciata di Francia.
Il messaggio è in bianco e nero, tipico della posta elettronica, indirizzato ai cittadini europei sul posto. Un messaggio segnato con priorità alta tramite un punto esclamativo marcato di rosso. Per tutti gli altri, invece, la storia comincerà a cambiare quando a decidere il colore della cartina dell'Occidente saranno i cittadini del Sahel. I viaggiatori africani saranno nel frattempo avvisati dal colore arcobaleno che, senza troppo pensarci, sarà stato scelto per dipingere il mondo.
Niamey, aprile 2018
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