giovedì 26 marzo 2015
Un altro fine settimana in giro, club e teatri: dall'Orion al Goldoni. Lasciare il crinale comporta preoccupazioni che trovano soluzione nelle persone con cui si spartiscono i giorni di vita. Nella valle a fianco, più in alto, anche Luca si prepara; scendendo troverà Ezio e dove le strade si congiungono è il nostro incontro: tre montanari che fanno del cantare e del suonare il loro mestiere. In città ci aspetta Mauro e arriva Sergio, veloce passaggio di amplificatori, strumenti, convenevoli. Buon viaggio! "…passa il tempo, come l'acqua sotto il ponte; un'alluvione di tanto in tanto …" apre il concerto. Il pensiero corre a quando tutto è cominciato: erano gli anni Ottanta, in tutto il loro splendore. Tanto, tanto tempo fa.Per dar conto del cambiamento non basta ripercorrere la storia degli accadimenti e l'avvicendarsi delle persone, occorre uno sguardo capace di contemplare i crolli che l'hanno segnato: la caduta del muro di Berlino, l'implodere dell'Urss; il ridestarsi dell'Umma, il prorompere della Rete e il tocco digitale; lo sgretolarsi di un mondo, di una civiltà.Il concerto diventa il miglior racconto possibile; le parole scandite, salmodiate, trovano sostegno e forza nella musica che le assembla in ritmi e cadenze; le scompone in singole visioni e le riconduce in flusso.
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