domenica 30 novembre 2008
L'idea di «Un Natale in saldo all'ombra della crisi» l'aveva lanciata Repubblica in prima pagina sabato 22, riprendendola nei giorni successivi («Natale, la crisi taglia gli alberi» e «Natale di crisi: guida low cost alle feste», giovedì 27) mentre uno sms di Tim su centinaia di migliaia di telefonini annunciava: «Si apre la stagione dello shopping selvaggio. Ti aspettiamo da...». Anche La Stampa parlava di «Natale a Londra, Mecca dello shopping» e di «giocattoli, sfida di Natale». Invece Il Riformista affermava: «L'austerity di Natale, la spesa scende del 15%». Non era un auspicio, ma un lamento e ricordava: «Una catena di discount lancia per sette giorni la corsa con il carrello: quello che prendi in un minuto è gratis». Del piccolo Gesù che nasce la cultura laicista, quando è in crisi, non consente neanche un ricordo e della festa di Natale accantona motivi e contenuti ("Il mondo non lo riconobbe... I suoi non l'hanno accolto...
Non c'era posto per loro nell'albergo") oppure li rifiuta espressamente facendo di Luca e Giovanni solo un'irrisione godereccia. Ai regali e alle vacanze, però, non rinunciano. Tra gli idoli moderni (media, consumismo e razionalismo) è irrazionale aver bisogno del Natale per fare solo «shopping selvaggio».

P.R.C.: I NUOVI EROI
In mancanza di quelle elettorali, la vittoria dell'ex deputato/a Wladimir Luxuria nel programma televisivo "L'isola dei famosi" ha fatto perdere il senso della misura a Rifondazione Comunista, che ha giudicato quell'"Isola" «l'ultima spiaggia della sinistra» (Il Messaggero, mercoledì 26). Il direttore di Liberazione, Piero Sansonetti, l'ha messa con foto due volte in prima pagina (il 25 e il 28: «Donna eccezionale») e, in un'intervista al Giornale (il 26), ha dichiarato: «È un po' come la vittoria di Obama: un colpo al razzismo e al sessismo», meritandosi un severo rimbrotto dal Manifesto (mercoledì 26), un altro da un suo lettore («Lodare una trans solo perché è trans è vero pietismo») e una generale presa in giro sui quotidiani. Poi è scoppiata la "grana" della probabile conversione di Gramsci in punto di morte e Sansonetti non ci ha visto più. Sempre in prima pagina (giovedì 27) ha scritto un pezzo d'invenzione e di pessimo gusto per prendere in giro un defunto come Giovanni Paolo II. Per rispetto al quale cito solo il titolo: «Wojtyla morente gridò: "Allah è grande"». Poveri comunisti, senza più argomenti né ideali, che sbagliano pure il cognome del Papa: fanno soltanto pena.

LESSICO FILOSOFICO
Sergio Bartolommei, filosofo all'Università di Pisa, scrive su Liberazione (giovedì 27) a proposito del «caso» Eluana, che lui definisce «spartiacque tra laici e vitalisti». Ecco il suo lessico: i «furibondi attacchi delle gerarchie cattoliche [...] rivelano insicurezza, cupo e sordo risentimento per la perdita della presa sulle coscienze degli stessi credenti»; «Le Curie tetragone alle sentenze dei tribunali», «il fanatismo della persecuzione religiosa» e il «neotemporalismo» impediscono di «liberare definitivamente Eluana dalla prigione di un corpo ridotto a mero contenitore di liquidi». E conclude denunciando il «linguaggio eversivo del fanatismo religioso». Mandereste vostro figlio a lezioni di filosofia di questo personaggio?
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