sabato 1 aprile 2006
«Pesce d'aprile»: ma sì, divertiamoci un po' tra bontà e vanità. "Ha diritto di parlare così"": è buona ieri Emma Bonino sul "Corsera"(p. 9), e difende intrepida la libertà del Papa che ai delegati del Ppe ha ricordato che su vita e famiglia, che dicono anche pace e solidarietà umana, i cristiani veri non possono fare sconti a nessuno. Brava! Tutto a posto, allora? Macché, perché subito anche qui la Emma balla come sugli altri giornali e l'effetto bontà tende a svanire. Ecco infatti che - si parva licet"- come i serpenti dal cervello di Minerva, spunta un paragone: il Papa "ha diritto", mentre "Ruini si era spinto oltre". Oltre? La piroetta è pronta: anche se è vero che "il Papa è agli italiani, non ai brasiliani che parla" - il discorso era in inglese, ma quasi nessun giornale ha notato Ndr - lui "si è rivolto alle coscienze e non, come Ruini, agli elettori". Bella trovata: si sa che per i Radicali, cosa dimostrata da tanti decenni di sconfitte elettorali, gli elettori sono sempre senza coscienza... Sì, il Papa è stato furbo: ha parlato in fin dei conti "agli italiani", ma guardava le coscienze, mentre quel maldestro di Ruini guarda sempre le schede e - ovvio: "a gamba tesa" - scavalca le coscienze che alle elezioni vanno in vacanza. Per Bonino primo aprile di bontà. Alla vanità ha già provveduto una coppia mista sull'"Unità"(28/3): Goffredo Bettini(p. 24) è sicuro che oggi Chiesa e credenti hanno "paura della ragione", che evidentemente da lui è di casa e addomesticata, e Giovanna Melandri (p. 7) ha nostalgia di De Gasperi, "difensore strenuo della laicità". Una volta - collezioni di pagine - era "servo del Vaticano". Non più"Come "pesce" va bene.
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