Il coraggio di un pastore che fu vero «custode»
mercoledì 19 settembre 2018
Prendersi cura del fratello è un mandato che appartiene a ogni cristiano, ma che i pastori sono chiamati a vivere in maniera più intensa. Testimone di questa "custodia" paterna è di certo san Gennaro, vescovo di Benevento e martire vissuto tra il III e il IV secolo, arrestato e condannato nel 305 mentre si recava a confortare un amico in carcere. In quegli anni infuriava la persecuzione anticristiana di Diocleziano e tra gli arrestati vi fu il diacono Sosso (o Sossio), guida dei cristiani di Miseno e amico di Gennaro; quest'ultimo, trovandosi a Pozzuoli, decise di andare in prigione chiedendo la liberazione del diacono. Venne però arrestato assieme ad alcuni compagni: vennero tutti arrestati e condannati ad essere sbranati dalle fiere. Per evitare disordini, però, alla fine vennero decapitati. Il sangue di Gennaro venne raccolto in due ampolle da una donna, Eusebia.
Altri santi. Sant'Abbone di Metz, vescovo (VII sec.); santa Maria de Cervellon, monaca (1230-1290).
Letture. 1Cor 12,31-13,13; Sal 32; Lc 7,31-35.
Ambrosiano. 1Cor 12,31-13,13; Sal 32; Lc 7,31-35.
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