Il coraggio di testimoniare la luce vera nel buio totale
martedì 16 gennaio 2024
Credere contro ogni logica del mondo, testimoniare l’amore anche lì dove la fiamma della vita sembra essere spenta, annunciare la vera luce quando attorno sembra esserci solo buio. È questo il senso della forza dei cristiani, che sanno di essere predestinati a vivere controcorrente, diventando un segno profetico che cambia la storia. E così l’opera di un uomo solo, san Giuseppe Vaz, bastò per cambiare la storia dello Sri Lanka e per riaccendere la vita della comunità cristiana, dando così speranza alla Chiesa di quella regione. San Giuseppe Vaz era nato a Goa, in India, nel 1651 ed era diventato prete nel 1676, impegnandosi poi dal 1684 per dar vita a una realtà religiosa “autoctona” nella sua terra riuscendo a costituire una comunità della Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri. Volse poi il proprio sguardo verso Ceylon, lo Sri Lanka, dove la Chiesa era stata ridotta al silenzio a causa delle persecuzioni. Così portò il proprio aiuto ai cristiani di quel Paese rimanendo nella clandestinità, fino a giungere alla capitale, Colombo tra innumerevoli difficoltà. Tradusse il catechismo e le preghiere nelle due lingue locali: il tamil e il cingalese. La scintilla fece ardere di nuovo con vigore il fuoco della fede: alla sua morte nel 1711 i fedeli cattolici di Ceylon erano almeno 70 mila. Altri santi. San Marcello I, papa dal 308 al 309; santa Giovanna da Bagno di Romagna, monaca (XI sec.). Letture. Romano. 1Sam 16,1-13; Sal 88; Mc 2,23-28. Ambrosiano. Sir 44,1;45,23-46,1; Sal 77 (78); Mc 3,22-30. © riproduzione riservata
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