domenica 9 aprile 2006
No, Antonio Gramsci, che Corrado Augias definisce «pensatore comunista» (La Repubblica, venerdì 7) non poteva, come comunista, capire che cos"è la libertà, perché non ne possedeva le categorie di pensiero. La prova? A proposito della solita «etica laica» Augias se la prende con il Concordato (un «tranello») servendosi della definizione che ne dava Gramsci. Eccola: «Il Concordato è il riconoscimento esplicito di una doppia sovranità in uno stesso territorio statale. Nel mondo moderno cosa significa la situazione creata in uno Stato dalle stipulazioni concordatarie? Significa il riconoscimento pubblico a una casta di cittadini di determinati privilegi politici. La forma non è più quella medievale, ma la sostanza è la stessa». Come si vede né un comunista (Gramsci) né un post-comunista (Augias) sono capaci di capire che il Concordato altro non è che la garanzia della libertà dei cittadini credenti di professare la loro fede senza doverla rinchiudere nel privato. Il Concordato appartiene, come genere, alla laicità dello Stato (riconoscimento dei diritti di tutti), anche se stipulato, a difesa dei diritti dei credenti, in un regime totalitario. Ma Gramsci non poteva accettarlo avendo come modello di Stato quello ateo sovietico, l"esatto contrario dello Stato laico. È vero: sentire i comunisti e i post-comunisti parlare di laicità fa sorridere.
DOLORE "LAICO"L"ostilità e l"incomprensione nei confronti della religione, però, è equamente distribuita fra sinistra e destra e in materia di laicità i radicali non sono diversi dai discepoli di Marx. Sul Giornale (giovedì 6), Massimo Teodori recensisce il «grido di dolore» che il laicista doc Carlo Augusto Viano, storico della filosofia, ha lanciato in un suo libretto ("Laici in ginocchio") e ne cita l"affermazione più importante: «Le religioni sono le principali minacce per la vita degli uomini. Giustificano le divisioni, stimolano le guerre e reclutano combattenti». Viano, che da filosofo dovrebbe ragionare, non fa invece neanche una distinzione mentre Teodori spiega che «la cultura laica smaschera i tabù additati come valori religiosi». Salvo, però, a crearne altri antireligiosi. Per esempio definisce anche lui il Concordato «una mostruosità giuridica». E a proposito dei governi dc, scrive che l"alleanza che li sosteneva comprendeva i «partiti detti, abbastanza spregiativamente, "laici minori"». Non ha capito che quel «minori» si riferiva a «partiti» e non a «laici». Colpa del complesso di inferiorità che perseguita ovunque i radicali.
PERICOLO DI VITAI «pericoli», però sono molti. Liberazione (giovedì 6) ha scoperto che «il movimento per la vita [è] un pericolo da non sottovalutare». Infatti è stato capace di coinvolgere nell"impegno per la vita anche «i cosiddetti "atei devoti" guidati da Giuliano Ferrara, Marcello Pera e Oriana Fallaci». Liberazione vede a rischio i suoi grandi ideali: aborto, provetta selvaggia ed eutanasia.
PESCI DI PASQUASul Messaggero (prima pagina, giovedì 6) un esempio concreto di "laicità". Dice l"oroscopo di Branko: «Pesci, una nuova luce risplende nel vostro cielo e nella vostra vita: Venere è arrivata». Titolo: «Pesci, una grande Pasqua».
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