venerdì 30 novembre 2012
Guarda un po', mentre Massimo Moratti è ricevuto all'Onu con tutti gli onori grazie al progetto InterCampus che ha portato la solidarietà del club nerazzurro ai bambini bisognosi di tutto il mondo, scende in campo il sindacato dei calciatori europei (FifPro) a dargli del ricattatore, ad accusarlo di essere il mandante di una azione di mobbing nei confronti di Wess Sneijder. Se fossi un demagogo, saprei come commentare la notizia, e tuttavia - pur rispettando il principio della validità dei contratti - mi chiedo se sia davvero un maltrattamento quello di invitare il campione (decaduto?) a trattare una riduzione degli emolumenti da 6 a 4 milioni di euro. È successo qualcosa d'importante, forse di drammatico, al calciatore che aiutò l'Inter a vincere il Triplete come se non più del grande Eto'o: ma mentre l'africano dopo l'infelice stagione post Mourinho se n'è andato in Russia, anzi nel Daghestan, sul Mar Caspio, pretendendo un contratto faraonico e un appartamentino a Mosca - dove risiede quando non gioca - da 80mila euro al mese, rivelando correttamente l'animus mercenario, Sneijder - al quale ho dedicato colonne di complimenti destinati ad accrescere la sua fama - s'è impuntato nella difesa di un ruolo che non ha più. E non per cattiveria dell'Inter. Forse si è semplicemente imbrocchito, magari perché abbandonato da Mou che ne aveva esaltato le qualità, mentre Benitez e Gasperini manco l'hanno visto, Ranieri ha dovuto farne a meno, Stramaccioni l'ha consegnato ai voleri della società non potendo farne l'uso tecnico e tattico preferito. Forse Sneijder s'è lasciato mal consigliare dal procuratore e dalla moglie, la bella Yolanthe, che è diventata la sua dolce “domina” dopo il Mondiale sudafricano e che racconta le vicende del suo depresso consorte su Twitter, luogo spesso dato a cinguettii stonati, come dimostrò a suo tempo la moglie di Kakà quando chiese su un social network l'allontanamento dell'allenatore del Real, Pellegrini, che non lo faceva giocare. Il tweet diventa pettegolezzo cattivo e fa danni che non possono chiamarsi mobbing o stalking ma stupidità o almeno leggerezza, quella che ha spinto Branca a raccontare in tivù che se Wess non accetta le proposte contrattuali del club, non gioca. Il buonsenso - e Moratti - dovrebbero garantire il contrario: se in questa Inter di nuovo nei guai non c'è posto per uno Sneijder sano e in grande forma, parlare di autolesionismo sarebbe poco. Branca e Stramaccioni non possono - io credo - influenzare più che tanto un imprenditore che, per farsi perdonare le immense ricchezze dissolte nel calcio, ha teso la mano a tanti ragazzi sfortunati: un giorno, ad Algeri, il vescovo cristiano d'Algeria, monsignor Teissier, mi disse d'essere speranzoso di vedere aprire un Inter Campus nella sua città come gli aveva promesso il console d'Italia e giuro che non s'interessava di calcio, al massimo conosceva Baggio. Oggi il presidente dell'Aic Tommasi ha la possibilità di esprimere la sua capacità di sindacalista intelligente cercando di mediare fra le invettive della FifPro, il lassismo di Sneijder e le offerte di Branca. La soluzione la troverà San Gennaio, il mese delle pretese risolte. Ma nel frattempo, facciamo un pensierino a questi pedatori stranieri che vengono nell'Italia calcistica, paese di Bengodi, a far milioni eppoi, come in questi giorni Zico, dimostrano una totale mancanza di riconoscenza. Forse l'avete dimenticato, ma per far giocare Zico nell'Udinese intervenne, a cambiar le regole, addirittura il presidente Sandro Pertini. Quanto mi piacerebbe sentire un suo commento.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI