Testimone di una fede che «insegna» al mondo
sabato 17 ottobre 2020
I cristiani dovrebbero lasciare che gli altri “imparino dalle loro opere” e, “davanti alla loro ira” devono cercare di essere miti, davanti ai loro errori devono rimanere “saldi nelle fede”. È questo uno dei tanti messaggi lasciatici da sant'Ignazio di Antiochia, la cui voce arriva ancora oggi a provocare quanti credono, perché siano testimoni del dono ricevuto con il Battesimo. Parole che il terzo vescovo di Antiochia ha affidato soprattutto alle sette lettere inviate durante il tragitto che fece in catene fino a Roma, dopo essere stato arrestato nel contesto della persecuzione di Traiano. Nel cuore dell'Impero nel 107 venne condannato a morte e sbranato dalle belve. Ai fedeli romani, in particolare, Ignazio chiese di non intervenire in suo favore, perché il martirio sarebbe stato per lui un modo per offrirsi a Dio e testimoniare al mondo la grandezza del Vangelo.
Altri santi. Sant'Osea, profeta (VIII sec. a.C.); beato Pietro Casani, religioso (1572-1647).
Letture. Ef 1,15-23; Sal 8; Lc 12,8-12.
Ambrosiano. Es 40,16-38; Sal 95 (96); Eb 8,3-6; Gv 2,13-22.
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