venerdì 9 settembre 2011
Medaglie a due facce. Mercoledì sul "Fatto"– «Da compagno a nobiluomo di Sua Santità» – l'intera p. 9 sbeffeggia Massimo D'Alema «in frac e con le decorazioni» nominato «Nobiluomo di Sua Santità»! Articolo carico di disprezzo politico raddoppiato perché la cosa implicherebbe un cedimento alle pretese dell'odiato Vaticano e foto del traditore in udienza papale! D'Alema è stato presidente del Consiglio, ministro degli Esteri e tante altre cose? Niente! Tradimento politico peggiorato da quel titolo di «Sua Santità». Livore di sinistra(?) venata di furba e finta anarchia che in pagina si propone ogni giorno come alternativa a tutto e a tutti. Ma il giorno dopo, ieri – «Il compagno Max vice conte della Santa Sede» – la chicca rimbalza vistosa sulla prima del "Giornale" con ampio seguito a p. 8, e l'ironia trabocca sulla «Sinistra con la puzza sotto il naso», sull'udienza del 2006 e sul «Cavaliere di Gran Croce». Dunque quando si tratta di veleni gli estremi si baciano e le facce della medaglia, – livore senza valore – sono identiche. In altri campi invece c'è proprio il rovescio della medaglia. "Repubblica" (7/9, p. 21): «Vivere con 150 fratelli… dalla provetta nasce la maxifamiglia». Leggi che «negli Usa è allarme» per il «boom di figli dello stesso donatore». E ieri "Il Foglio" (p. 2) racconta «La rabbia dei nati da eterologa». La fecondazione eterologa a ripetizione, incentivata anche dal pagamento al donatore, moltiplica i rischi di tare ereditarie, malattie e drammi psicologici: «Nessuno sa con sicurezza quanti siano i bimbi nati ogni anno grazie al seme dei donatori… quindi è possibile che si possano verificare centinaia di incesti involontari…». Chi ancora polemizza contro la nostra Legge 40 e il divieto di fecondazione eterologa (cioè con donatori esterni alla coppia) pensi a quest'altra faccia della sua medaglia tutta ideologica.
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