venerdì 21 agosto 2009
Cronache politiche: poche idee, e confuse. Nel Centrodestra bailamme in italiano e dialetto, inni musicali e silenzi di tomba in verde o in bianco e nero. Nel Centrosinistra anche peggio. Ieri sui giornali abbondanza di rimproveri e malignità: tre candidati impegnati a darsi contro l'un l'altro. Del resto anche i giornali si moltiplicano: già non bastano le dita di una mano, ma "Il Fatto" è che ne arriva un altro. Chiara solo la confusione, ammantata dal vezzo di modernità. A parte la massiccia contestazione dell'ora di religione, che oltre al disprezzo delle scelte del 90% di famiglie e studenti mostra la pressoché totale misconoscenza della realtà effettiva, restano del tutto sospesi i temi di bioetica. Capita persino che un candidato segretario, sempre osannato dai radicali che vogliono " e lo dicono " l'eutanasia, scriva che «all'eutanasia da noi non pensa nessuno» ("Esodo", giugno 2009)! Ogni tanto però un guizzo di chiarezza c'è. Su "L'Unità" (17/8, p. 39), in tema di unioni gay, l'annuncio trionfale è netto: «La via legale al matrimonio è aperta». Non si chiedono diritti civili, ma apertamente e seccamente «il matrimonio». Programma del Pd? Certo con qualche confusione. Proprio lì accanto, stessa pagina, corrispondenza da Trento, con domanda: «Due gay e due lesbiche fanno una famiglia?» I conti non tornerebbero: o nemmeno una, o due! E non torna la realtà: la statistica pubblicata dice che «alle nozze gay è favorevole il 33% del campione trentino». Lo supponevamo: «trentatre trentini entrarono a Trento»" L'idea chiara li blocca lì, e il 67 restante conta niente. Per principio!
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