sabato 30 aprile 2011
«Quanti siete, là dentro»? Lo chiedeva ossessivo, alla finestra di un vecchio manicomio, un ricoverato a chi passava per la via. I manicomi non ci sono più, le stranezze ossessive sì. Ieri (Rai3, verso le 13) Corrado Augias e Umberto Galimberti parlano di religione. Qualsiasi? Sì, ma in specie di quella cristiana e cattolica, affermando semplicemente e univocamente che è solo imbroglio e falsità, come un crudele manicomio in cui ci sono guardiani aguzzini e pazzi rinchiusi nell'oscurità irrazionale e ignorante. Altro? Sì: «Giovanni Paolo II? È stato un Papa senza Dio! Parlava anche di etica, e con l'etica Dio non c'entra niente!». Compiaciuto Augias legge un libretto di Galimberti " che però stavolta pare non abbia copiato, come in casi recenti " e va in brodo di giuggiole: la religione, ogni religione, è strumento per tener buone le masse e soprattutto questo cristianesimo cattolico che «vuole addirittura trovare un senso al dolore, e per questo lo abbellisce» è un'assurdità assoluta. Del resto è evidente: oggi il Papa parla, anzi straparla e i preti predicano, ma «non li ascolta più nessuno», la loro è una serie di falsità mascherate di bontà " testuale " «come con Padre Pio e Madre Teresa di Calcutta»! Il pubblico in sala applaude festante; tu vedi i due e ascolti un po' sbalordito, ma poi passi ai Tg che annunciano grandi folle, di giovani soprattutto, attorno al Papa, anzi ai due Papi. E sui giornali? Peggio! Su quello dei due, "Repubblica", a p. 1, poi 20, 21 e 37, e in Cronaca di Roma 3 pagine intere, e l'annuncio che domani col giornale ci sarà «l'Atlante del Papa santo». Domanda buona: chi è il pazzo, da ricovero dietro l'inferriata?
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