I frantumi si fanno messaggi
sabato 10 maggio 2025
In un tardo pomeriggio, si avvicinava il Natale del 2022, a Roma, lo scrittore anglo-pakistano Hanif Kureishi, di ritorno da una passeggiata a Villa Borghese con la moglie (italiana), seduto tranquillamente con una birra davanti alla televisione per assistere a un evento sortivo, ha sporto in avanti la testa reclinandola tra le gambe divaricate, e con tutto il peso è crollato in terra. In fin di vita, lo ha salvato la prontezza della moglie e dei soccorsi. La paralisi del corpo, le mani atrofizzate, ecco la sua vita spezzarsi letteralmente in due. Un prima e un dopo. In frantumi s’intitola il libro che narra l’avvenimento drammatico e tutto quanto ne è seguito. La lunghissima riabilitazione, l’amore paziente dei suoi cari, la forza d’animo con cui Kureishi ha saputo sin dall’inizio condividere l’atroce disagio psicofisico con il mondo (dei lettori, e non solo) per mezzo di cronache diffuse in rete (provvidenziali social: ogni tanto succede). Un esempio straordinario di come l’estrema vulnerabilità, se ammessa e nel giusto modo trasmessa, possa diventare una forma di saggezza. Maturità di introspezione che si fa maturità di relazione. I frantumi si fanno messaggi, in una rete di sostegno che non è saggezza, ma svolta di umanità, sì. © riproduzione riservata
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