Nostalgia controcorrente

June 26, 2025
Scriveva per gli altri, Paolo Conte, e giovane ma già brillante avvocato, possedeva allora come adesso una fine attenzione alle altrui personalità. Capiva le nature umane dei cantanti, e sapeva così ai loro caratteri adeguare le parole, come un sarto i tagli di vestiti alle fattezze dei corpi. Il testo di “Azzurro” e la melodia del brano, da subito li aveva associati ad Adriano Celentano, e pare che pur di incontrarlo e convincerlo andò sotto alla sua casa a Milano. Il resto è noto: il successo fu enorme, clamoroso, la canzone rimase prima in classifica per mesi, e sue sempre nuove interpretazioni e arrangiamenti ancora ci accompagnano a quasi sessant’anni di distanza. Che si trattasse di un brano controcorrente, Paolo Conte lo sapeva bene, e con altrettanta sicurezza e lungimiranza sapeva che sarebbe piaciuto al pubblico italiano. La melodia di “Azzurro” è una marcetta, e le marcette, Conte ebbe occasione di dire, sono ritmo depositato nelle nostre memorie sonore nazionali. Altra forza, il testo: racconto di una nostalgia lancinante e paradossale, con quell’indimenticabile, poeticissimo, sensazionale «il treno dei desideri che all’incontrario va». Immagine controcorrente anche in senso letterale. Ed ecco “Azzurro” imporsi, per non sbiadire mai. © riproduzione riservata

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