Controvento
Al tema delle svolte, in particolare a quelle che si legano a viaggi e spostamenti, lo scrittore italiano Federico Pace ha dedicato un libro che ha avuto inaspettata (e meritata) fortuna. Il titolo è Controvento, le storie di cui il volume si compone sono ventisette. Quando ho chiesto all’autore di parlarmene non lo avevo ancora letto, ma già riflettevo su questo tema così avvolgente (a forza di pensare alle svolte, il mondo man mano di più ci interessa nella sua versione più dirompente e rivoluzionaria). Pace mi ha parlato di quei momenti decisivi che tuttavia sfuggono alla nostra consapevolezza. Momenti, così si è espresso per farmi capire, «in cui passiamo sotto varchi oltre i quali le cose cambieranno, e non ce ne accorgiamo neppure. Solo dopo, diciamo, retrospettivamente: “Ecco, è allora che la metamorfosi dev’essere incominciata”». Di nuovo ho annuito, complice. «Avevo voglia di scrutare da vicino quei frammenti di tempo in cui la vita prende una certa piega» lui anche mi ha detto; io di nuovo ho convenuto, totalmente in accordo. Scrivere di svolte segna una svolta. Tra le altre ragioni, perché ci sia accorge di quanto, come in tutto quanto riguarda se stessi, il vero impegno è con sé, avviene dentro. La svolta siamo noi: l’appuntamento con noi cui riusciamo infine a non mancare. © riproduzione riservata
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