I format femminili dell'innovativa Rai 3
venerdì 26 aprile 2019
Al di là di tutto, Rai 3 si conferma la rete sperimentale per eccellenza. Non che ogni innovazione funzioni, ma almeno ci prova. Di recente notavamo come il giovedì sera fosse diventato interessante e un po' fuori dagli schemi proponendo due talk particolari uno dietro l'altro: A raccontare comincia tu e Ossigeno. Adesso, nel fine settimana, vanno in onda tre nuovi programmi tutti al femminile: il venerdì alle 23,05 Todo cambia con Lunetta Savino; il sabato dopo la mezzanotte Rai Pipol con Geppi Cucciari; la domenica alle 20,30 Grande amore con Carla Signoris. Il primo è un reality che racconta storie di persone che hanno vissuto un momento di crisi causato dal desiderio di cambiare vita e poi l'hanno cambiata davvero. Per la Savino, attrice divenuta popolare con Un medico in famiglia, si tratta di un debutto alla conduzione. Diciamo che nel programma non tutto fila. Nonostante la brevità (una cinquantina di minuti), si avverte qualche lentezza, soprattutto nel racconto della prima parte della vita dei protagonisti, quella da cambiare. Rai Pipol è invece un cosiddetto late night show dove la Cucciari, ben presente su Rai 3 in affiancamento ad altri, si ritaglia uno spazio tutto suo affrontando con ironia ogni volta un tema diverso. Ma rischiano di essere un po' ripetitivi proprio lo stile e il tipo di comicità della conduttrice. Nel senso che i commenti a suon di doppi sensi si assomigliano un po' tutti. Dei tre nuovi programmi, quello al momento più riuscito sembra essere Grande amore per il fatto di mettere in parallelo la storia dei soliti noti con quella di due illustri sconosciuti: ad esempio la passione e i tormenti di Elizabeth Taylor e Richard Burton con quelli di Pasquale e Pasqua, con l'alcol che a un certo punto l'ha fatta da padrone. Ma mentre i primi sono usciti sconfitti, i secondi sono usciti vincenti: dopo quarant'anni di matrimonio, nonostante lutti e disgrazie, stanno ancora insieme e Pasquale è tutt'ora di supporto a Pasqua perché non ricada nella dipendenza. Nel raccordo tra le due storie, la Signoris è chiamata a un surplus di lavoro che va ben oltre la verve di attrice comica per cui la conosciamo. Alla fine, per i tre format al femminile, plauso comunque a Rai 3.
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