I flipper, le minigonne, Paolo VI: connessioni tra diversi anniversari
mercoledì 8 agosto 2018
La blogosfera ecclesiale ha celebrato con partecipazione in questi giorni la memoria della morte di Paolo VI, avvenuta nel 1978, la cui rilevanza è aumentata quest'anno sia per il fatto che si tratta di un anniversario a cifra tonda – il quarantesimo – sia per l'imminenza della canonizzazione, che Papa Francesco celebrerà il prossimo 14 ottobre. Non dichiara alcuna connessione esplicita con tale anniversario il breve post che Stefano Ceccanti ha pubblicato ieri sul suo profilo Facebook; si tratta comunque di una breve pagina di storia contemporanea. Eccola: «8 agosto 1958. Dopo le proteste dei responsabili provinciali dell'Azione cattolica che ritengono i “flippers” responsabili dell'allontanamento dei giovani dalla Messa e dal catechismo, il ministro degli Interni emette una circolare in cui li include fra i giochi vietati». La si può commentare, come in effetti alcuni “amici” dell'autore fanno, in varie direzioni, a seconda che si punti di più l'attenzione sul contenuto di questa protesta o sulla sua efficacia politica. Ma si può anche seguire la suggestione offerta dalla casuale successione di qualche clic in Rete e immaginare che il pontificato di Paolo VI (che in quel 1958, arcivescovo di Milano, veniva creato cardinale dal neoeletto Papa Giovanni XXIII) sia comprensibile anche andando a misurare quanto erano cambiate l'Italia e la Chiesa del 1978 rispetto a quelle in cui il Governo, forte dell'appoggio di una grande aggregazione ecclesiale, proibiva un gioco da bar – per timore, ritengo, che comprendesse qualche forma di azzardo. Un cambiamento ben filmato, in soggettiva, da Paola Springhetti che, intervenendo sul blog Vino Nuovo ( tinyurl.com/y93hmtyq ) rispetto al tema del mese – il 50° dell'Humanae vitae – si rivede nel 1968, alle scuole medie, osare il passaggio dai calzettoni bianchi e la gonna a pieghe ai pantaloni, mentre “la scuola e la città si riempivano di minigonne”.
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