I fatti di Corinaldo e l'essere genitori
mercoledì 25 settembre 2019
Franco Di Mare è un giornalista di razza e un capace narratore. Con Frontiere (il lunedì in seconda serata su Rai 1) ha ritrovato la dimensione a lui più congeniale, quella del racconto-inchiesta in solitaria. Nel senso che da solo, in uno studio articolato ma moderatamente tecnologico, diventa un tessitore che dipana la matassa della cronaca e ricuce le pezze dell'inchiesta tra filmati e interviste. Pur senza arrivare a un giudizio finale sulle responsabilità, fornisce gli elementi per capire cos'è accaduto e soprattutto perché è accaduto. Argomento della prima puntata, “La notte di Corinaldo”, il drammatico caso dei sei morti in provincia di Ancona, tra il 7 e l'8 dicembre 2018, nella calca della discoteca “Lanterna azzurra”. «Una storia che fa rabbia – spiega Di Mare – perché in troppi sapevano, ma in tanti hanno girato la testa dall'altra parte». Quel locale non aveva le condizioni minime di sicurezza. Era un granaio adattato a discoteca, un "allevamento intensivo di minorenni", pensato per i giovanissimi fan della trap music e di cantanti come Sfera Ebbasta. In mille e quattrocento (tre volte più della capienza) quella tragica notte aspettavano il concerto del rapper, se non fosse che una banda di giovani criminali, spruzzando spray urticante, avesse causato il panico e la fuga di massa dall'unica uscita di sicurezza non sigillata. Drammatiche le testimonianze raccolte, tra cui quella della dodicenne protetta e salvata dalla mamma che invece è rimasta schiacciata, ma anche quella della madre che ha perso il figlio o dei soccorritori, dei cronisti e degli avvocati. E ancora i ritratti dei ragazzi della banda dello spray e delle loro scorribande nelle discoteche per rubare catenine, portafogli o braccialetti. Corinaldo diventa così la frontiera tra il divertimento e la tragedia, tra la vita e la morte, tra l'ansia dei genitori e la libertà dei figli. Interessante l'invito finale alla lettura. Per la cronaca i libri consigliati hanno riguardato soprattutto i genitori, coloro che la notte aspettano di sentire la chiave che si infila nella serratura per tirare quel sospiro di sollievo che consente poi di addormentarsi.
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