Halcyon, la guerra in un microcosmo
giovedì 27 luglio 2017
The Halcyon, che dà il titolo alla fiction di origine britannica appena conclusa il martedì su Rai 1, è un prestigioso hotel a cinque stelle nella Londra della seconda guerra mondiale. All'Halcyon soggiornano personaggi di vario tipo tra cui il giornalista americano Joe O'Hara, particolarmente attento a quello che succede nelle stanze e nelle sale dell'albergo il cui proprietario, Lord Hamilton, è attivo in politica quanto con le donne. Tradisce regolarmente la moglie coperto dal direttore dell'hotel, Richard Garland, personaggio chiave dell'intera vicenda. Mentre Lord Hamilton, causa infarto, esce di scena già alla fine del primo degli otto episodi per lasciare l'hotel nella mani della moglie e dei figli. Tutti saranno in qualche modo coinvolti in storie d'amore, ma anche di spionaggio con tanto di finale drammatico per l'esplosione di un'ala dell'Halcyon causata, manco a dirlo, dall'enigmatico Garland per nascondere l'omicidio involontario da parte di Lady Hamilton del signor D'Aberville, spia dei tedeschi, capace fino a quel momento di tenere tutti sotto scacco, anche perché tutti ricattabili per qualcosa da nascondere del proprio passato o del proprio presente. Da una parte, insomma, si cerca di mantenere la facciata dell'hotel di prestigio, mentre dall'altra si sta trasformando in teatro di complotti e alleanze. La fiction usa così l'hotel, i suoi clienti e lo staff per illustrare l'impatto che la guerra ha sulle famiglie, la politica e le relazioni interpersonali in ogni strato della società. Un microcosmo dove si confrontano poveri e ricchi. Un ambiente chiuso, una cattività in cui l'essere umano mette in mostra i lati migliori e il più delle volte peggiori della propria psicologia e dei propri sentimenti mostrando spesso (come l'hotel) due facce: da una parte l'estrema formalità (l'aplomb inglese che televisivamente ha il suo fascino) e dall'altra la perfidia di molti, espressa con parole educate, ma sguardi truci e minacce. Tutto viaggia insomma su due binari riconducibili al confronto in parallelo tra l'eleganza british e la brutalità della guerra. Di conseguenza anche il giudizio finale può essere duplice: da una parte The Halcyon è apprezzabile per le atmosfere, le ambientazioni e la recitazione di alcuni attori; dall'altra le singole storie appaiono anche troppo forzate.
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