venerdì 25 febbraio 2011
«Guardate la realtà»! Editoriale ieri ("Unità", p. 2) per chi solo ora scopre le ingiustizie di Libia e dintorni. Stessa "Unità" (p. 7) elogi della collaborazione tra «imam e vescovi» per la «rivoluzione laica del Maghreb«, con «una giovane cristiana (che) stende in terra il suo prezioso foulard per consentire ad un giovane islamico di pregare». Segue (p. 11) l'elogio della Caritas italiana: da tempo «avvertì» e «segnalò» i rischi della Libia che ora hanno «colto tutti di sorpresa». A p. 17 leggi che per "L'Osservatore Romano" «il mondo chiede a Gheddafi di fermarsi». A p. 28 la denuncia dei nostri ritardi umanitari nei confronti dei Rom, con la Caritas di Roma all'avanguardia negli «allarmi» troppo ignorati, e a p. 26 "Settimo Cielo", rubrica a firma di don Filippo Di Giacomo. Presenze cattoliche! Ebbene: a p. 18, senza una riga di replica e precisazione: «Non voglio il prete a casa mia»! Un lettore ce l'ha con «la Chiesa italiana» perché «il presidente della Cei» non ha rifiutato di incontrare Berlusconi, e intima al «prete» il suo vade retro. Disinformato, lui non ha «guardato la realtà» e a p. 26 si è ritrovato anche "il prete" in pagina. Altro? Sì. A p. 15 leggo che «in Libia sono presenti 16 comunità religiose femminili che continueranno ad assistere la popolazione». E già. Se davvero la "guardi", ecco "la realtà": in Africa la Chiesa cattolica gestisce 67.848 scuole materne, 93.316 scuole primarie, 42.234 scuole superiori, 1.137 ospedali, 5.375 dispensari, 184 lebbrosari, 1.285 orfanatrofi, 2.307 asili, 1.637 consultori matrimoniali, 2.881 centri di educazione sanitaria e altri 1.364 centri di assistenza ai più poveri" Domanda: ma gli africani li vorranno o no, «preti e suore a casa loro»?
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