Vescovo dalle "parole d'oro" a difesa della fede autentica
venerdì 13 settembre 2019
Non basta ricordarsi di Dio solo quando si prega: dobbiamo coltivare il rapporto con lui anche quando "siamo occupati in altre faccende, sia nella cura verso i poveri, sia nelle altre attività". È questo uno dei tanti insegnamenti tratti dalle "Omelie" di san Giovanni Crisostomo, vescovo e dottore della Chiesa. Nato ad Antiochia forse nel 349, trascorse alcuni nel deserto, diventando poi sacerdote. Nel 398, infine, fu scelto come patriarca di Costantinopoli, impegnandosi nella difesa della retta fede davanti alle eresie di quel tempo. Ma il suo rigore fu rivolto anche alla comunità ecclesiale: richiamò i monaci e gli ecclesiastici, in particolare, a una maggiore coerenza di vita. La sua eloquenza gli valse il titolo di "Crisostomo", cioè "bocca d'oro, ma gli procurò anche molti nemici: per due volte fu esiliato dalla città, prima in Armenia e poi sul Mar Nero, dove morì nel 407.
Altri santi. San Giuliano, martire (III-IV sec.); San Maurilio di Angers, vescovo (V sec.).
Letture. 1Tm 1,1-2.12-14; Sal 15; Lc 6,39-42.
Ambrosiano. 1Gv 4,7-14; Sal 144 (145); Lc 17,22-25.
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