Rinviato di una settimana per dare spazio a uno speciale su Mario Draghi, l'atteso show della strana coppia Giorgio Panariello e Marco Giallini, Lui è peggio di me, ha debuttato giovedì in prima serata su Rai 3. Un'attesa che in fin dei conti non è andata delusa, anche se qualcosa va rivisto. Ma andiamo con ordine. Partenza a sorpresa con Sigfrido Ranucci che dal suo studio di Report annuncia un mistero italiano. Per un attimo sembra vero, ma il logo svela il misfatto: è l'anteprima del programma. Dopo di che, passata la sigla, il mistero relativo a chi sia il conduttore di Lui è peggio di me si risolve con un unico studio diviso in due scene decisamente diverse. Da una parte un'ambientazione stile late show con tanto di poltrona e scrivania presidiata da Panariello in giacca a cravatta accompagnato da un pianista. Dall'altra un caotico appartamento metropolitano con il padrone di casa (Giallini) in giubbotto di pelle e pantaloni consunti in compagnia di una band rock. Sulla forzata convivenza si concentrano le battute tra i due. Ma su questo sarà bene non insistere più di tanto. A lungo andare potrebbe diventare stucchevole. Meglio sfruttare la coabitazione per una doppia intervista come quella ad Antonello Venditti e Francesco De Gregori, ben alternata grazie al montaggio, con il primo che interrogato da Panariello parla del secondo e viceversa con De Gregori che da Giallini parla di Venditti. Del resto la forza di un programma del genere sta proprio nell'interazione con gli ospiti, che non sono stati pochi (tra attori, giornalisti e cantanti) già a partire dalla prima delle quattro puntate previste e alcuni anche imprevedibili nelle loro gag passando da una parte all'altra. In quanto ai conduttori, Giallini, senza precedenti esperienze tv e all'apparenza monocorde, è sembrato molto a suo agio, forse più di Panariello che, pur bravo e versatile, doveva scrollarsi di dosso un po' del tanto passato televisivo per dimostrare di essere capace di condurre anche un vero late show. E comunque, da quello che si è visto, lo è.
