martedì 21 dicembre 2010
«Inutile sperare che la gerarchia si schieri dalla parte di Gesù, e dunque a sinistra" È una gerarchia triste, capace di interessarsi solo nelle Encicliche alla vita dei più deboli" contro l'insegnamento di Gesù nel cui nome loro dicono di parlare». Ieri "Unità" (p. 20) queste delicate righe dopo che Santa Sede e Cei avrebbero manifestato qualche soddisfazione perché nella presente situazione socioeconomica e di valori si è evitata una crisi di governo e l'acuirsi dello scontro anche elettorale da tanti punti di vista temibile. Ovvio: punti di vista, ma nel testo, a parte insulti e disprezzo evidente per Chiesa e cattolici non allineati con la redazione, sorprende l'arruolamento secco di Gesù «a sinistra». Poi proprio lì accanto (p. 21) trovi l'appello esplicito per l'eutanasia legale: «Biotestamento e cure palliative: non fermiamoci»! Che dire? Che sempre ieri sul "Corsera" (p. 6) trovo questo titolo: «Napolitano invoca stabilità: oggi il primo discorso dopo la fiducia all'esecutivo». Ma come? Anche Napolitano per la stabilità, come Santa Sede e Cei! Domani certamente saranno insulti e accuse su "L'Unità": un presidente che non «si schiera dalla parte di Gesù»! A proposito, sempre ieri leggo che il professor Rodotà replica sdegnoso ad alcune critiche «cattoliche» (cfr. qui, 17/12, p. 9) per l'adozione ufficiale da parte del Pd di un suo opuscolo con tesi individualiste su vita e famiglia, opposte all'essenza della visione cattolica, e scrivendo al partito rivendica una sua personale infallibilità, senza incrinature. E il Pd? Tacerà. Arruolato Gesù dalla loro parte, hanno ormai la certezza che con vera Chiesa e veri cattolici ogni problema è risolto"
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